ROMA. E' stata scoperta nei dromedari una nuova malattia da prioni simile alla ben nota "mucca pazza", ovvero causata da proteine sbagliate in grado di modificare e infettare altre proteine nel cervello.
La scoperta è merito di una collaborazione internazionale che ha visto protagonisti anche i ricercatori dell'Istituto Superiore di Sanità (Iss). Il rischio per l'uomo è al momento ignoto, tuttavia, dice Gabriele Vaccari, responsabile Unità Operativa Zoonosi Emergenti dell'Iss, "la scoperta della malattia in una specie animale di interesse economico e alimentare in ampie aree del pianeta pone importanti interrogativi di sanità pubblica e sicurezza".
Le malattie da prioni sono patologie degenerative letali e attualmente incurabili che colpiscono il cervello e derivano dalla trasformazione di una proteina in una forma anomala chiamata prione. La più nota è l'encefalopatia spongiforme bovina, la cosiddetta "mucca pazza" che, nel 2001 - in seguito alla trasmissione all'uomo - ha provocato oltre 200 decessi e causato una delle crisi alimentari più gravi mai state registrate.
I sintomi neurologici osservati nei dromedari regione di Ouargla, in Algeria, ricordavano quelli della "mucca pazza" e hanno fatto sospettare che potesse trattarsi di una malattia da prioni. Le indagini di laboratorio, i cui risultati sono stati pubblicati sulla rivista Emerging Infectious Disease, hanno confermato il sospetto.
La frequenza relativamente elevata dei casi registrati suggerisce che si tratti di una malattia trasmissibile fra gli animali e diffusa nella regione, che rappresenta anche un potenziale rischio per l'uomo.
"L'allevamento dei dromedari - spiega Vaccari - è diffuso in tutto il nord e centro Africa, oltre che in Medioriente, Asia e Australia, e rappresenta una componente importante nell'economia di molte popolazioni. In molte aree, infatti, i dromedari vengono utilizzati per la produzione di latte e carne per il consumo umano".
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