ROMA. E' stato appena scoperto il più grande asteroide mai passato così vicino alla Terra negli ultimi 15 anni: si chiama 2018 GE3, ha il diametro di circa 80 metri e ci ha appena salutato transitando entro l'orbita della Luna, a soli 192.200 chilometri di distanza da nostro pianeta. Intanto si sta avvicinando un terzetto di asteroidi che passerà il 17 aprile, ma in questo caso i 'sassi cosmici' sono più piccoli e passeranno ben più lontani. "Tra gli asteroidi osservati al telescopio, 2018 GE3 è certamente il più grande passato negli ultimi anni, perché nel 2002, per esempio, era passato 2002 MN, che era appena più grande ed era transitato un po' più vicino" ha rilevato l'astrofisico Gianluca Masi, responsabile del Virtual Telescope. L'asteroide da record è stato individuato il 14 aprile dal Catalina Sky Survey, un progetto dell'università americana dell'Arizona, finanziato dalla Nasa e dedicato alla ricerca di asteroidi e comete vicini alla Terra. L'astrofilo austriaco Michael Jäger è riuscito a filmarlo mentre sfrecciava attraverso la costellazione del Serpente, pubblicando il video sul sito spaceweather.com. Al momento della minima distanza dalla Terra non era visibile a occhio nudo e stava brillando come una stella di tredicesima magnitudine. In base alla quantità di luce riflessa, la Nasa ha calcolato che l'asteroide dovrebbe avere il diametro compreso tra 48 e 110 metri. Questo lo inserisce nella stessa classe del corpo celeste (un asteroide o forse una cometa) che nel 1908 a Tunguska, in Siberia, ha raso al suolo una foresta e del meteorite di Chelyabinsk, sempre in Russia, esploso nell'atmosfera il 15 febbraio 2013, mandando in frantumi le finestre dei palazzi. Riuscire a individuare in anticipo gli asteroidi di queste dimensioni dipende dalla traiettoria di arrivo rispetto alla Terra e al Sole: "Se per esempio arrivano dalla direzione del Sole, come Chelyabinsk - ha detto Masi - è impossibile scoprirli in anticipo, perché significa che dobbiamo osservarli di giorno e questo non si può fare dalla Terra". Di conseguenza, queste scoperte ci esortano "a mettere a punto programmi di ricerca ancora più efficaci, anche attraverso strumenti nello spazio, in modo da avere un censimento sempre più completo di questi corpi celesti, per studiarne le orbite e riuscire a prevedere i passaggi". Intanto mentre l'asteroide da record ci ha appena salutato, si stanno avvicinando ben tre sassi cosmici: si chiamano 2018 GC2, 2018 GP4, 2018 GK4, hanno tutti il diametro stimato di circa 20 metri e sembrano essersi dati 'appuntamento con la Terra' lo stesso giorno, il 17 aprile. Passeranno, infatti, a poche ore di distanza, dalle 13,16 alle 18,59, e a distanze di tutta sicurezza, comprese tra 2,2 milioni di chilometri e 4,4 milioni di chilometri.