MILANO. «Ho dato le dimissioni da Rolling Stone 10 giorni fa». L’annuncio di Selvaggia Lucarelli arriva su twitter e «le ragioni - aggiunge la direttrice - sono molteplici e hanno a che fare col mio modo di intendere il giornalismo, la libertà di opinione, il rispetto per chi lavora, quello tra colleghi ma anche col desiderio di fare finalmente qualcosa di mio. E’ ora!». Lucarelli era alla guida della sezione web di Rolling Stone dal dicembre 2017.
«Non mi stupisco di questo tweet, è il suo linguaggio e lei - commenta Luciano Bernardini De Pace, editore di Rolling Stone - è bravissima, conosce il linguaggio del web meglio di chiunque altro. In tre mesi ha dato una grande iniezione di energia, ora ha scelto di fare altre cose ma è stata un’esperienza bellissima». Per quanto riguarda la libertà di opinione, «non sarebbe nel nostro stile negarla, Selvaggia ha sempre avuto grandissima autonomia e libertà».
Sul fronte dei rapporti personali, «tra di noi sono stati idilliaci, e a me dispiace molto che se ne vada, perché questo progetto poteva andare avanti di più». Lucarelli «ha dato un impulso molto forte, ma soprattutto un metodo e ha portato risultati tangibili a livello di utenti e pagine viste».
Per ora, non ci sono sostituti all’orizzonte: «una brava come lei non la trovo ma - dice l’editore - non è certo un problema, l'importante è l’identità del marchio, non bisogna personalizzare. Rolling Stone è l’emblema della controcultura, come è sempre stato nella storia americana e da tre anni a questa parte è sinonimo di pop culture, Selvaggia l’ha capito e ha saputo esprimerlo interpretando benissimo questa missione, che continuerà sul web e sulla carta perché Rolling Stone è un marchio con un’autorevolezza così forte che passa sopra qualsiasi persona: i marchi restano, le persone cambiano».
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