ROMA. Vent'anni fa, con l’approvazione da parte dell’Fda il 27 marzo del 1998, iniziava l’'era' del Viagra, la pillola blu più famosa al mondo. Un farmaco, ricordano gli esperti, che è riuscito a cambiare anche il modo di vedere una malattia, al punto da 'portare' per la prima volta anche le donne negli studi degli andrologi. Il sildenafil, il principio attivo del farmaco, era studiato dall’azienda Pfizer come rimedio contro l’angina per la sua azione di dilatazione dei vasi sanguigni ottenuta bloccando una proteina chiamata Pde-5. Nei test sull'uomo dei primi anni '90 i miglioramenti del problema cardiovascolare sono risultati minimi, ma si è notato l’effetto collaterale dell’aumento delle erezioni. Da qui l’utilizzo 'principe' del farmaco, di cui secondo gli ultimi dati disponibili sarebbero state vendute in Italia 86 milioni di pillole nei primi 18 anni di commercializzazione, che in Europa è avvenuta pochi mesi dopo gli Usa. «Vent'anni fa si parlava solo di impotenza, fu proprio il Viagra a introdurre il concetto di disfunzione erettile - racconta Alessandro Palmieri, presidente della Società Italiana di Andrologia -. Per il medico l’arrivo del farmaco ha voluto dire avere finalmente un’arma a disposizione contro il problema, mentre finalmente i pazienti sono 'usciti allo scoperto', mentre prima non ne parlavano. Addirittura sono state le coppie, e non solo gli uomini, ad entrare negli studi, e questa è stata una rivoluzione».