ROVIGO. Il diabete è un'epidemia in continua espansione, in Italia colpisce 3,3 milini di persone pari al 5,5% cui va aggiunto un altro milione di persone che ignorano di avere già la malattia. La dimensione del problema, ma specie la gravità delle complicanze croniche associate alla malattia, fanno del diabete mellito uno dei problemi sanitari su scala mondiale. L'avvento dei farmaci innovativi per la cura del diabete mellito oggi rappresenta una grande rivoluzione per il diabetologo; il loro meccanismo d'azione non espone il paziente al rischio di ipoglicemia e possono venire usati anche in corso d'insufficienza renale. Gli studi clinici hanno evidenziato che l'uso di alcuni di questi nuovi farmaci comporta una riduzione di ospedalizzazione per scompenso cardiaco del 35%, di morte cardiovascolare del 38% e della mortalità per tutte le cause del 32%. E' quanto è emerso ad Occhiobello al congresso organizzato da Motore Sanità con il patrocinio dei Lions Clubs. Il grande cambiamento è rappresentato dai farmaci innovativi per la cura del diabete, considerati una chiave di volta per la cura dei pazienti e allo stesso tempo nodo cruciale per la sostenibilità del Ssn, essendo particolarmente costosi. "Nell' ultimo decennio - spiega Maura Gardinali, responsabile Servizio Diabetologia Casa di Cura Santa Maria Maddalena - la mortalità per diabete è scesa del 20% per la progressiva anticipazione dell' età in cui si è diagnosticata la malattia, all'uso di farmaci innovativi e per la presa in carico dei pazienti nei centri diabetologici. Quelli seguiti in questi centri hanno una mortalità ridotta del 29% rispetto alla popolazione generale". Il diabete mellito sta dilagando nel mondo, e specie cresce il diabete tipo 2 che rappresenta il 90% dei casi in Italia, fortemente legato anche a sovrappeso e obesità, a loro volta riferibili a iperalimentazione e a scarsa attività fisica. Cresce anche il diabete tipo 1, seppure meno in termini assoluti, e compare specie nei bambini, talora piccoli, adolescenti o giovani adulti. Nel 2016 i diabetici erano oltre 3,2 mln in Italia (5,3% della popolazione). Ogni anno tra i diabetici si contano 50mila infarti, 50mila ictus, 2mila persone che iniziano la dialisi, oltre 10mila con retinopatia e gravi problemi alla vista. Pertanto 130-140mila muoiono ogni anno per il diabete. "La diffusione della malattia è quasi raddoppiata in 30 anni - dice Francesco Mollo, responsabile Malattie Endocrine, Metaboliche e della Nutrizione Ulss5 Polesana -. Coinvolgeva nel 1980 il 2,9% della popolazione". Il problema più importante del diabete è dovuto alle complicanze croniche che rappresentano il 90% della spesa, fra ricoveri, visite specialistiche e farmaci: la retinopatia è la prima causa di perdita della vista in età lavorativa e una delle prime cause di cecità in assoluto, la nefropatia è, ad oggi, la prima causa di dialisi e trapianto renale. Inoltre, il diabete aumenta di 2-3 volte il rischio di infarto e ictus e più di 20 volte le probabilità di subire un'amputazione agli arti inferiori nel corso della vita. La diagnosi precoce è determinante per instaurare un corretto piano di controllo del diabete e di prevenzione delle complicanze a lungo termine. Per combattere il diabete occorrono tre punti d'appoggio: dieta, esercizio fisico e terapia.