ROMA. Una app per pregare insieme secondo le intenzioni del Papa, ma anche per aiutarsi a vicenda e scambiarsi il sostegno spirituale. Sbarca anche in Italia "Click to pray", la piattaforma digitale promossa dalla Rete mondiale di preghiera del Papa già attiva in 210 Paesi del mondo con 900mila utenti nelle lingue portoghese, spagnolo, francese, inglese e tedesco. Ora si aggiunge l'italiano. L'obiettivo è di rivolgersi soprattutto ai giovani per fornire loro uno strumento adatto alle loro modalità comunicative con cui accedere a una grande comunità di preghiera. "Nella globalizzazione dell'indifferenza - ha spiegato il gesuita Frederic Fornos, direttore internazionale della Rete mondiale di preghiera del Papa nella conferenza stampa di lancio della nuova App - la Rete aiuta ogni mese a pregare per le sfide dell'umanità e la missione della Chiesa". "A gennaio - ha proseguito - si è pregato per la libertà religiosa, in particolare per le minoranza religiosa in Asia, a febbraio contro la corruzione, un cancro della società che preoccupa molto il Papa e a marzo preghiamo per la formazione al discernimento spirituale, un tema molto importante perché il mondo oggi soffre di un grave analfabetismo spirituale". "La Rete di preghiera - ha aggiunto padre Fornos - aiuta a uscire dall'indifferenza per entrare ogni giorno di più nella cultura dell'incontro". Il funzionamento dell'applicazione è molto semplice. Propone tre momenti di preghiera al giorno con testi brevi, che invitano a entrare in un'esperienza spirituale, "a mettersi alla scuola di Gesù, con l'orizzonte delle intenzioni di preghiera del Papa". L'App non intende comunque sostituirsi alla pratica tradizionale della fede quanto piuttosto incentivarla. "L'utilizzo di una applicazione di preghiera - ha detto padre Fornos - non ci toglie dalla responsabilità di far incontrare Gesù faccia a faccia. Utilizziamo l'applicazione, con il suo sistema di notifiche, come una sorta di campana che richiama alla preghiera in connessione con tantissime persone nel mondo". Intervenendo alla presentazione, padre Federico Lombardi, ex direttore della Sala stampa vaticana e oggi presidente della Fondazione Ratzinger-Benedetto XVI, ha ricordato come nel magistero dei Papi le nuove tecnologie sono state accolte sempre con uno sguardo positivo. Tuttavia è necessario vigilare anche sulle sfide che la Rete pone come lo sono oggi quella delle 'fake news' e dello sviluppo della pornografia online.