ROMA. È uno dei primi fossili di pulcino: un mucchietto di ossa più piccolo di un dito risalente a circa 127 milioni di ani fa, in pieno Mesozoico, e sta raccontando ai paleontologi la storia del passaggio dai dinosauri agli uccelli. Le sue caratteristiche sono illustrate sulla rivista Nature Communications.
Per gli autori, i ricercatori dell'Università di Manchester coordinati da Fabien Knoll, l'importanza di questo fossile, appartenente al gruppo di uccelli preistorici chiamato Enantiornithes, è il fatto che conserva i resti dello scheletro di un pulcino morto subito dopo la nascita. Una fase critica della formazione dello scheletro, secondo i paleontologi, in cui le ossa conservano ancora tratti primitivi e inadatti al volo.
Per studiare queste ossa, date le ridotte dimensioni del fossile, i paleontologi hanno adoperato uno strumento utilizzato nei laboratori di fisica delle particelle: un sincrotrone, che permette un'analisi in dettaglio dei fossili a livello submicroscopico.
"La diversificazione evolutiva degli uccelli - ha spiegato Knoll - è il risultato di un'ampia gamma di strategie e tentativi. L'analisi delle ossa di questo piccolo fossile - ha concluso - ci permette di gettare uno sguardo sul mondo degli antichi uccelli che vivevano all'epoca dei dinosauri".
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