PADOVA. HiRise, il più grande telescopio per l'esplorazione del sistema solare, ha iniziato a scattare le prime foto di Marte ad altissima risoluzione. E Alfred McEwen, geologo planetario all'Università dell'Arizona, le ha mostrate in aula magna all'Università di Padova.
McEwen, che collabora alla missione Mars Reconnaisance Orbiter (Mro) della Nasa, si trova nella città veneta per un summit con il team della missione ExoMars, lanciata nel 2016 da Esa (Europa) e Roscosmos (Russia).
Cassis, la stereocamera installata a bordo di ExoMars, sta assestando la sua orbita attorno al Pianeta Rosso ed entrerà in funzione nel giro di un mese. "Il nostro telescopio pesa 64 chili e ha raccolto 53.000 immagini, che però coprono meno del 3% della superficie di Marte - ha detto McEwen - Cassis si occuperà di aree più vaste, con immagini a colori e suoni stereofonici".
"Il nostro compito - aggiunge Gabriele Cremonese, astronomo dell'Inaf Padova e co-principal investigator di Cassis - sarà quello di generare e archiviare immagini in 3D che poi serviranno agli studiosi per misurare varie dimensioni, come la profondità di un cratere o l'altezza di un vulcano. L'obiettivo è cercare e analizzare sorgenti di gas metano, che possono essere di origine vulcanica o biologica: la presenza del secondo tipo renderebbe possibile la presenza di microorganismi".
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