
ROMA. Ficarra e Picone non iscriveranno più un loro film ai David di Donatello, almeno fin quando il regolamento non verrà modificato. Il duo comico spiega il perché di questa scelta in una intervista al Corriere della Sera: «È scritto limpidamente sul sito dei David. Quest’anno hanno votato quasi 1300 persone sulle circa 1500 che ne hanno diritto. Il ragionevole dubbio è che non tutti abbiano visto ognuno dei 120 film in concorso. È un impegno gravoso. Difficile pensare che tutti riescano a vederli. Noi tre anni fa, proprio perché non riuscivamo a farlo, ci siamo cancellati dalla giuria: era un atto doveroso».
«Non è una battaglia che facciamo per noi - continuano i due - il nostro intento è rendere un servizio a tutti quelli che sono candidati, garantendo pari opportunità e dignità. Ci sembrava ingiusto votare favorendo un film e danneggiandone un altro. Non solo perché non riuscivamo a vederli tutti. Perché c’è anche questa considerazione da aggiungere: noi facciamo cinema da dieci anni, ma non pensiamo di avere le competenze per giudicare, ad esempio, il miglior trucco e parrucco, il miglior montatore o i migliori effetti digitali. Ci siamo cancellati dalla giuria perché il sistema di voto, in questa confusione, può generare risultati paradossali».
Una scelta drastica, ma necessaria: «Il David è dato in nome del presidente della Repubblica. Sono i nostri Oscar, sono importanti. E serve rispetto per tutte la personalità che incidono in un film: l’incasso si lega al nostro nome, ma tutti gli altri? Il cinema è un lavoro di gruppo. E poi, come in fondo racconta anche il nostro film, è sbagliato girarsi sempre dall’altra parte. Se qualcosa non ti piace, proponi un cambiamento. Siamo convinti che i tempi siano maturi per avviare un rinnovamento e cercare di togliere certe irrazionalità».
6 Commenti
Pietro2
17/02/2018 16:52
Considerazioni più che giuste.
"picchio"
17/02/2018 17:59
Il regolamento è sempre assurdo. Si cerca di regolare una assurdità sempre per assurdo ... In difetto, sarebbe la pura e semplice norma nel rispetto del contradditorio. E bravi Ficarra e Picone, visto che siete emancipati, pigliatevi licenza per farla almeno voi una buona legge che serva al paese.
Giuseppe 18
17/02/2018 18:28
Cosa c'e' oggi in Italia di non assurdo?? fortuna per loro Ficarra e Picone hanno trovato la loro personale affermazione a prescindere purtroppo gli tocca adeguarsi come si adegua chi combatte ogni giorno con leggi e regolamenti
Massimo senior
18/02/2018 10:45
Cari Ficarra e Picone.Voi siete due attori di grande talento e di fama internazionale e sapete benissimo che in Italia come tradizione secolare vuole tutto e' a posto e ,,,,niente in ordine.E' una mentalita',una cultura,un modo di esprimersi..all'italiana.Il mio augurio per voi.? Non vale la pena di sbattere la testa al muro,a meno che si cambi questa nostra mentalita'....ma io non credo ai miracoli!!!
Pelle ha avuto più palle di Falcao.
18/02/2018 12:40
Ma allora o non lo avete visto il film di Ficarra e Picone o non lo avete proprio compreso. Ma siccome io non dubito assolutamente della intelligenza altrui prepondo per la volontà di non capire. Insomma non c'è miglior.sordo di chi no vuol sentire
James G Romano,Usa
18/02/2018 12:13
Concordo su quasi tutto che dissero i nostri due artisti palermitani MA poi penso al continuo Modus Operandi che succede da Roma a NewYork e Los Angeles ,cioe` i soliti ignoti votano e si aiutano e si sostengono a vicenda.Stesso dicasi per i premi musicali,Grammys. Se la giuria e `composta da amici/ conoscenze del loro mondo ci sara` sempre poco spazio x gli altri.Tanti voti sono Automatici non differentemente dai partiti politici.Una [ sporca] mano lava l`altra. Gli indipendenti e nuovi intrapendenti non hanno tante chances di mettere i loro piedini nell`uscio della porta,,dei premi meritevoli.,,specie se non si ha bisogno di 'sciacquarsi la bocca'. La CASTA non cambia,rimane ciecamente discriminante. Buona fortuna picciotti !
cmely
20/02/2018 19:30
Devo fare i complimenti a Ficarra e Picone, un raro esempio di correttezza e di voglia di cambiare le cose in un mondo dove spesso (non sempre) ad essere premiati non sono i migliori, ma i più "spinti" da qualcuno in alto ...