ROMA. Daria Bignardi giornalista e conduttrice, ex direttrice di Rai3, 57 anni, ha avuto un tumore: lo ha raccontato in un'intervista esclusiva rilasciata al settimanale 'Vanity Fair' nel numero in edicola ("È la prima volta e anche l'ultima, spero"): "Non ho rimosso niente, ma ho elaborato tutto anche scrivendo questo libro". A Malcom Pagani illustra la genesi del personaggio di Lea Vincre, protagonista del suo nuovo romanzo Storia della mia ansia (in libreria dal 20 febbraio con Mondadori) che "non è un libro sulla malattia e non è un libro sul tumore, è una storia d'amore, e sul rapporto tra l'amore e l'ansia. Il cancro è soltanto un evento che lo attraversa". "Bisognava che a questa donna innamorata e divorata da un'ansia atavica succedesse qualcosa di molto forte. Un evento importante che cambiasse il tessuto delle sue giornate e dei suoi pensieri. All'inizio pensavo a un incidente, poi mentre scrivevo mi sono ammalata". "Nessuno è più di buon umore di un ansioso, di un depresso o di uno scrittore quando gli succede qualcosa di grosso", ho scritto nell'aletta del libro. Qualunque cosa accada a uno scrittore, anche la più faticosa, lo troverà ad accoglierla con gli occhi illuminati perché attraversare un'esperienza forte è materiale per una storia". Bignardi svela di essersi accorta del tumore facendo una mammografia, un controllo di routine, appena terminata l'ultima stagione delle Invasioni barbariche. Confessa di non averne parlato prima perché "chi è ammalato considera la propria malattia il centro del mondo, ma anche se ho rispetto per chi sta soffrendo in questo momento, parlare pubblicamente della malattia in generale, o peggio ancora della mia, non mi interessa. Per tanti motivi: un po' per pudore, un po' per paura della curiosità o della preoccupazione degli altri, un po' perché quando guarisci volti pagina e non hai più voglia di parlarne ancora. Ho superato una malattia seria, ma al tempo stesso molto comune. Si ammalano milioni di donne, a cui va tutto il mio affetto". Le cure che hanno tenuto a bada il tumore le hanno causato la perdita dei capelli e hanno costretto Bignardi a presentarsi con quel look tanto criticato, taglio di capelli corti e nessuna tinta per coprire i capelli grigi: "Il giorno della nomina, quando c'è stata la conferenza stampa a Roma, avevo la parrucca. L'ho portata per diversi mesi, era molto carina, capelli identici ai miei, anzi più belli. Poi andando avanti e indietro in continuazione tra Milano e Roma, a gestire 'sta parrucca, a un tratto, non ce l'ho fatta più. Un bel giorno l'ho tolta dalla sera alla mattina e mi sono presentata al lavoro con i capelli corti e grigi che stavano ricrescendo sotto. Ma non ho dato spiegazioni, tranne che ai miei vicedirettori, coi quali eravamo diventati amici". Dice anche di non essere rimasta ferita dalle critiche: "Sono vaccinata. Chiunque compare, soprattutto oggi, è oggetto di una tale massa di critiche che non bisogna esserne toccati davvero. In alcuni casi, le assicuro, mi dispiaceva per loro. Mi preoccupavo che rimanessero male se avessero saputo del cancro. Sono materna. E quindi rompiscatole. Vorrei fare da mamma a tutti".