PALERMO. Ritorna la bufala del servizio di messaggistica a pagamento, come sempre una catena ad allarmare tutti. Un passaparola che crea per i "nuovi" un allarme che spinge alla condivisione, per i vecchi utenti, la solita catena.
Un messaggio che arriva a cadenza periodica e proprio l'ultimo è cominciato a girare intorno al 6 gennaio e ha già fatto il giro di milioni di smartphone.
Una specie di profezia Maya, come la fine del mondo del 2012, così il pericolo di ritrovarsi a pagare un' App così utilizzata, fa sì che la notizia (falsa) si diffondi rapidamente.
Il testo virale è quasi sempre lo stesso, con qualche variazione sulle forze dell'ordine citate o sulle modalità e i media che avrebbero diffuso la notizia.
Un esempio dell'ultimo testo in circolazione: "Da sabato mattina 13 gennaio 2018 WhatsApp diventerà a pagamento, se hai almeno 20 contatti manda questo messaggio a loro. Così risulterà che sei un utilizzatore assiduo e il tuo logo diventerà blu e resterà gratuito". Infine viene anche citato un presunto "tg" che avrebbe diffuso la notizia.
Sul sito di WhatsApp non è stato pubblicato alcun avviso, come si può verificare nella sezione blog. Lo stesso vale per i profili di Twitter e Facebook dell'azienda. Se la notizia del servizio a pagamento a partire dal mese di gennaio fosse stata vera, sicuramente l'azienda avrebbe provveduto a dare notizia sui principali mezzi d'informazione evitando di fare ricorso ad una catena di Sant'Antonio, che seppur apparentemente funzionale vista la condivisione irrefrenabile, in nessun caso sarebbe credibile.
Niente panico dunque, il servizio di messaggistica istantanea rimarrà gratuito anche nel 2018.
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