ROMA. Il linguaggio è in continua evoluzione, permeabile completamente a ciò che ci circonda, respira l'aria del tempo. Quando poi l'uso ripetuto lo fa diventare lingua corrente il passo è compiuto: entra di diritto nel nostro vocabolario. Lo Zingarelli anno dopo anno intercetta i cambiamenti della lingua italiana e ad ogni edizione è come se certificasse tutto questo.
Per il vocabolario 2018 ci sono 145mila voci e oltre 380mila significati fra cui circa 1000 nuove parole o nuovi significati da bacaro a Brexit, da flaggare a post-verità. Non è nuova (un film di Francesco Bruni del 2011 aveva lo stesso nome e significato) ma ora è entrato nel vocabolario Scialla! esaltato nel linguaggio corrente dei giovani con il significato di "Stai sereno".
Altro termine dell'anno è 'genderless', intendendo ciò che non ha distinzione tra genere maschile e femminile: si usa soprattutto per la moda sostituendolo al termine unisex, ossia abiti e sfilate dove non c'è distinzione di genere sessuale. Millennial, altro termine (ab)usato: indica i maggiorenni o meglio letteralmente chi è nato negli anni tra la fine del XX e l'inizio del XXI secolo. Innovazioni culturali, di costume e tecnologiche sono alla base dei cambiamenti ecco così che Zika (il virus, trasmesso prevalentemente da punture di zanzare Aedes o per via sessuale, che causa febbre, eruzioni cutanee e, nelle gestanti, danni al feto e anomalie neurologiche come la microcefalia) è una parola che abbiamo imparato ad usare per tutto il 2017.
E poi Uber è diventata altra parola corrente sull'onda del successo (e delle polemiche) del servizio di trasporto automobilistico offerto da privati che vengono messi in contatto con gli utenti attraverso un'app gestita da una società statunitense. Altri termini dell'anno: anticipatario per dire di un bambino che viene iscritto al primo anno della scuola primaria con un anno di anticipo, itangliano (linguaggio costituito da una base italiana con la presenza di numerose parole inglesi, spesso storpiate), saltafila che è diventato un termine di uso corrente per speciali ticket che consentono di accedere a un luogo (biglietteria, museo, teatro e sim.) saltando la fila.
E poi ancora svuotatasche: vuol dire piccolo contenitore per riporre chiavi, monete e altri piccoli oggetti abitualmente portati con sé quando si esce ma si usa anche in senso più largo come provvedimento o decreto che porta via tutti i soldi. Tra le voci che abbiamo imparato ad usare di rilievo sono Wish List ossia la lista dei desideri, sharing economy che è il sistema economico fondato sul principio della condivisione di risorse, beni e servizi.
Tra i modi di dire: Papa straniero per dire non solo papa non italiano ma anche possibile candidato a dirigere un'organizzazione, esterno all'organizzazione stessa; pantaloni cargo ossia pantaloni da lavoro pieni di ampie tasche e photo opportunity diventata frase corrente nel linguaggio giornalistico, per indicare una foto che procuri visibilità, che risulti vantaggiosa sul piano mediatico.
Infine dal mondo politico la ribalta del termine codista, detto di concezione, pratica o personaggio politico opportunista, che si accoda alle scelte altrui.
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