Domenica 17 Novembre 2024

Google fa un passo verso gli editori: potranno decidere quante news fornire gratis

ROMA. Google fa un nuovo passo verso gli editori e mette fine alla politica del "First Click Free", che consentiva di leggere un minimo di tre notizie gratis prima di arrivare a quelle a pagamento, inaugurando il 'Flexible Sampling'. Lo ha annunciato online il colosso di Mountain View, precisando che in base a questa nuova policy gli editori saranno in grado di decidere autonomamente quanti contenuti mettere gratuitamente a disposizione del lettore prima di attivare il 'Paywall', ovvero la consultazione a pagamento. Nel dare il via a quello che definisce un "processo a lungo termine", Google, nel nome della condivisione, presterà la sua assistenza agli editori per capire come semplificare il processo di acquisto dei contenuti da parte dell'utente e, nel lungo periodo, intende "aiutare gli editori a raggiungere nuovi lettori, far crescere gli abbonamenti e i ricavi sviluppando una suite di prodotti e servizi". Infatti, "sebbene le ricerche mostrino che le persone stanno cominciando ad abituarsi a pagare per le notizie - sottolinea Mountain View -, talvolta la macchinosità del processo per attivare un abbonamento può rappresentare un disincentivo e ovviamente questa non è una buona notizia per gli editori di news che vedono negli abbonamenti una fonte di fatturato di crescente importanza. Il nostro obiettivo è far si che gli abbonamenti funzionino in modo semplice ovunque e per tutti". La decisione di passare alla 'prova flessibile' arriva dopo un periodo di ricerche e di esperimenti congiunti con il New York Times e il Financial Times. Proprio da questi due quotidiani vengono i primi commenti positivi. "Siamo anche incoraggiati dal desiderio di Google di considerare altri modi di supportare i modelli di business in abbonamento e siamo felici di continuare a lavorare con loro per costruire soluzioni intelligenti al problema", ha commentato Kinsey Wilson, adviser di Mark Thompson, CEO del New York Times. E per Jon Slade, Chief Commercial Officer di FT, "è importante ora costruire su quanto finora discusso e e accelerare il processo".

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