MILANO. Quando era a Roma, per la sfilata di Valentino ispirata alla Dolce Vita, la gente la inseguiva per la strada e la aspettava fuori dal ristorante dove cenava con Giancarlo Giammetti, urlando il suo nome come allo stadio.
Sono passati decenni da quello che è il suo più bel ricordo di
moda, ma Claudia Schiffer, che festeggia 30 anni di carriera con un libro edito da Rizzoli, blocca ancora il traffico, come successo in via
Montenapoleone, dove la aspettavano in centinaia davanti alla boutique di Versace.
E proprio qui è andato in scena un siparietto non poco imbarazzante con Wanda Nara, anche lei presenta all'evento.
Quando la moglie di Icardi ha regalato alla top model la maglia dell'Inter, la Schiffer ha gentilmente ringraziando, chiedendo anche: "Ma che cosa è?".
La top model in questi giorni è tornata a sfilare per Versace:
«Quindici anni fa ho deciso di smettere con la moda per lasciare spazio alla nuova generazione di modelle, ma ieri non ero nervosa - dice la sempre bellissima top - tornare a sfilare è stato naturale come andare in bicicletta. Lo show è stato molto emozionante, perché abbiamo lavorato tanti anni con Gianni e vogliamo tutte molto bene a Donatella».
Insieme a lei, infatti, ieri in passerella c'erano le altre top icona di un’epoca: Cindy Crawford, Helena Christensen, Carla Bruni e Naomi Campbell. «Donatella ci aveva chiesto di tenere tutto top secret fino all’ultimo, infatti - racconta sorridendo - ci ha sistemate ognuna in un hotel diverso». E chissà che la bionda stilista non temesse un po' della rivalità di un tempo, quando ognuna aveva il suo ruolo, la sua personalità, il suo carattere. Lei, Claudia, era «una sorta di regina di ghiaccio: fredda, professionale e senza mai un capello fuori posto neanche fuori campo: immagine un pò severa, ma forse - dice - non del tutto scorretta».
Anche Ellen Von Unwerth, insieme a lei per il firmacopie del libro, ricorda che la prima volta che la vide, nel 1989, le sembrò «una sana ragazza
tedesca con un sorriso killer». Poi, fotografandola, scoprì la sua somiglianza con Brigitte Bardot, che esaltò nella campagna Guess? grazie alla quale «di
colpo ogni ragazza desiderò essere Claudia e tutti gli uomini - ricorda la celebre fotografa - desiderarono essere lì con lei».
A 47 anni, con tre figli e un marito che adora, cui ha anche dedicato il libro fotografico che raccoglie le foto più significative della sua carriera, Claudia è
sempre bellissima: chiodo di pelle nera, top di rete, jeans aderentissimo e stivaletti, di fronte a lei scompare una come Wanda Nara, arrivata a regalarle la maglietta del marito Icardi, che la top accetta con un sorriso pur chiedendo 'ma cos'è?'. Classe teutonica affinata da una vita sana: «Cammino un paio d’ore al giorno, mi tengo in forma con degli esercizi alla sbarra e - racconta - mangio cibo naturale, quasi solo biologico». E poi lavora, sempre nella moda, non come indossatrice, ma creatrice di scarpe e di make up: «La cosa buffa è che lavoro con una ditta tedesca, l’Art Deco, di cui usavo un
ombretto azzurro - ricorda divertita - la sera in cui sono stata scoperta in discoteca». Era il 1987 e in un nightclub di Dusseldorf uno sconosciuto le si
avvicinò per chiederle se voleva diventare una modella. Lei pensò a uno scherzo, ma di lì iniziò quella carriera che oggi un libro consegna alla storia
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