PALERMO. Stimolare le startup e le aziende siciliane impegnate nel settore dell’innovazione tecnologica, questo l’intento dell’incontro dedicato all’internet delle cose, meglio noto come IOT, dall’inglese internet of things, che si terrà presso il Consorzio Arca di Palermo il 21 settembre.
Il tema è particolarmente interessante e rappresenta un nodo cruciale per il futuro tecnologico.
Tra condizionatori gestibili da remoto, frigoriferi intelligenti, smart tv, autovetture senza conducente, smartwatch, dispositivi per la misurazione del battito cardiaco, e smartphone sempre connessi con app interattive, viviamo in un mondo interconnesso.
L’Internet Of Things è in costante crescita. L’Osservatorio del PoliMI stima che entro il 2020 gli oggetti connessi nel mondo saranno 26 miliardi per un valore di mercato di 1900 miliardi di dollari. Segno inequivocabile dello sviluppo sono le numerose startup specializzate che stanno nascendo ovunque e che ricevono finanziamenti da investitori, venture capital e crowdfunding, o addirittura che vengono acquisite dai colossi del settore tecnologico.
L’incontro di Palermo è organizzato da Innovation Network, un gruppo del tutto informale che ha come scopo quello di aggregare cittadini con idee innovative, per favorire lo scambio di idee ed esperienze e dare vita a nuove iniziative grazie alla contaminazione di esperienze.
Il 21 settembre gli interventi di Antonio Di Stefano e Fabrizio Bucchieri, due ingegneri elettronici, imprenditori ed innovatori che hanno già sperimentato positivamente la possibilità di creare business internazionali lavorando a Palermo, senza necessità di emigrare, serviranno a stimolare gli innovatori siciliani.
L’internet delle cose è applicata da molte aziende presenti sul nostro territorio, alcune delle quali hanno ottenuto grandi risultati come ad esempio Edisonweb di Mirabella Imbaccari, che dall’entroterra siciliano gestisce le comunicazioni pubblicitarie presenti nei display dei taxi di New York, protagonista tra l’altro di una innovativa soluzione per lo sviluppo delle città smart con il progetto di mobilità urbana MVMANT testato a Ragusa ed ora adottato a Dubai; in campo medicale OB Science di Palermo è leader con le sue applicazioni su iPhone dedicate alle neomamme ed ai pediatri, per il monitoraggio della gestazione; a Catania di recente ha fatto molto parlare di sé il progetto Momo di Morpheos, robot assistente dotato di intelligenza artificiale per la gestione degli sprechi energetici in casa.
Al di fuori dei confini regionali le applicazioni possibili in ambito IOT sono molteplici e tra le idee più interessanti troviamo il progetto Intrepid, inventato da una ricercatrice del MIT di Boston, consistente in una fascetta digitale da posizionare sotto al reggiseno, in grado di individuare eventuali segni di violenza e prevenire lo stupro con l’invio immediato di segnali d’allarme alle forze dell’ordine.
Per controllare bambini, anziani ed animali a Milano hanno realizzato il braccialetto elettronico «semiperdo», un sistema intelligente che non necessita di batterie per la ricarica, impermeabile e in grado di comunicare la posizione geografica di chi lo indossa, in tempo reale.
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