NEW YORK. Su Facebook ha già 18 milioni di seguaci, sette milioni su Instagram, più due libri finiti nella classifica del New York Times dei bestseller. E adesso «Humans of New York», il seguitissimo blog del fotografo Brandon Stanton, sta per diventare una serie a episodi trasmessa a partire dalla prossima settimana sulla nuovissima piattaforma Watch del social di Mark Zuckerberg. Le 12 puntate di mezz'ora ciascuna presenteranno interviste con perfetti estranei incontrati da Stanton nel suo peregrinare per le strade della Grade Mela: conversazioni sempre sorprendenti davanti allo sfondo magico della città filmata dal cinematografo Michael Crommett con l’amore di un Woody Allen prima maniera: non un caso forse che il trailer parta ai piedi del Queensboro Bridge ma dall’altra sponda dell’East River rispetto alla panchina di «Manhattan». Produttore esecutivo è la candidata agli Oscar Julie Goldman, che ha al suo attivo film come «Life», «Animated» e «Weiner». Ma soprattutto c'è Stanton e le sue interviste. Il fotografo è partito da solo a filmare quattro anni fa, ma quando Facebook si e fatto avanti non ha esitato: «Il social ha avuto un ruolo importante nella realizzazione di 'Humans of New York'», ha detto all’Hollywood Reporter spiegando l’importanza della platea internazionale del social: due terzi dell’audience di Fb vive fuori dagli Usa. «Humans of New York» è una delle prime produzioni originali finanziate da Facebook per Watch in aggiunta ai content realizzati da società partner come National Geographic e Major League Baseball. Una strada nuova che punta a tenere sempre più incollati gli utenti al social network e a far cresce i ricavi pubblicitari, togliendo fette di mercato alla tv e a concorrenti come Google. «Guardare uno show non deve essere passivo», aveva spiegato un mese fa Zuckerberg al momento del lancio della piattaforma: «Può essere l’occasione per condividere un’esperienza e unire persone che tengono alle stesse cose». La mossa di Facebook è stata solo l’ultimo esempio di come i contenuti video e lo streaming sono diventati la gallina dalle uova d’oro dell’entertainment. In questa direzione spingono da tempo Amazon e Netflix a cui si è aggiunta di recente la Disney, scaricando Netflix per offrire direttamente ai consumatori i suoi prodotti con nuovi servizi in streaming, e YouTubeTv, il servizio di Google che dà accesso a 40 canali in abbonamento ed è già partito in cinque città Usa.