WASHINGTON. Tutti più 'calmi ma svegli', con il cervello ben riequilibrato, grazie al 'cane a testa in giù', al 'triangolo' o al 'cobra': le meraviglie dello yoga - giurano una serie di recenti studi americani - stanno non solo nella respirazione e nella varie 'contorsioni' che massaggiano i centri energetici, ma proprio nella sua capacità di riplasmare tangibilmente alcune strutture del cervello.
Ben nota per calmare la mente e far levitare l’anima, la pratica millenaria degli 'asanas' (le varie posizioni) crea più materia grigia nell’area della memoria. Diminuisce l’attività della parte 'rettile' del cervello,l'amigdala, che fa scattare le paure. Aumenta quella del sistema parasimpatico, che fa calmare, riposare e digerire.
Gli effetti psico-fisici della pratica, sperimentati da milioni di praticanti yogi, hanno ora l’impronta della scienza.
Secondo una ricerca pubblicata sul Journal 'Frontiere dell’Immunologia', le asanas fanno abbassare l’ormone cortisolo, che con la sua induzione dello stress, è responsabile di una cascata di effetti infiammatori per l’organismo. Le infiammazioni croniche sono considerate causa di una serie di patologie: dal cancro a quelle cardiovascolari.
Per Jonathan Greenberg, ricercatore dell’Harvard Medical school, sugli effetti dello yoga, varie analisi hanno osservato cambiamenti nelle strutture cerebrali di volontari prima e dopo classi yoga e meditazione mindfulness: le strutture legate all’attenzione, al pensiero, alla consapevolezza sono aumentate di volume. «Dopo 8 settimane di training, il cervello dei partecipanti ha evidenziato un incremento nella materia grigia dell’ippocampo, coinvolto nell’apprendimento e nella memoria».
Inoltre, chi medita e fa yoga mostra generalmente una 'insulà più vasta, ossia l’area cerebrale deputata alla consapevolezza del proprio corpo.
Una ricerca pubblicata nel 2017 su 'International Psychogeriatric', ha analizzato un gruppo di anziani con problemi cognitivi di media entità che hanno seguito alternativamente 12 settimane di classe di yoga kundalini, o terapie verbali per il recupero della memoria: le capacità mnemoniche sono aumentate in entrambi i gruppi. Ma gli anziani yogi hanno mostrato un miglioramento delle funzioni verbali, visive, e delle capacità esecutive, di prendere decisioni e pianificare.
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