NEW YORK. I giovanissimi 'giurano' fedeltà a Snapchat e voltano le spalle alla 'vecchio' Facebook, alimentando la guerra fra i due big dei social media.
Una battaglia a suon di utenti e pubblicità, con l’app dei messaggini che batte il colosso di Mark Zuckerberg e conquista la fascia di età dei teenager. Per Facebook si tratta di un campanello di allarme che sembra confermare i timori degli analisti: il maggiore social network al mondo registrerà a breve il suo primo calo di termini di utilizzo in tutti i gruppi di età. Per Snapchat si tratta invece di un’iniezione di fiducia mentre i titoli in Borsa continuano a soffrire con i dubbi degli investitori sulla sostenibilità dell’app.
I dati di eMarketer non lasciano adito a dubbi. La nuova generazione di utenti dei social media potrebbe non iscriversi mai a Facebook, i cui amici fra i 12 e i 17 anni caleranno quest’anno del 3,4% a 14,5 milioni, ben al di sotto dei 15,8 milioni di teenager su Snapchat. L’app dei messaggini che spariscono supera Facebook anche nella fascia di età fra i 13 e i 24 anni, raggiungendo più di 26 milioni di giovani al giorno con la pubblicità contro i 25-26 milioni di Snapchat.
Una differenza quest’ultima che può sembrare limitata ma che in termini di raccolta pubblicitaria può valere milioni di dollari.
«La buona notizia per Snap è che Snapchat continua a crescere. La cattiva notizia è che Facebook è molto grande e potente, e questo costringerà Snapchat a vivere ancora un pò nell’ombra» afferma Debra Aho Williamson, analista di eMarketer. A favorire Facebook è Instagram, che continua a riscuotere successo fra i teenager: anche se Snapchat potrà contare quest’anno su più utenti di Facebook nella fascia di età fra i 18 e i 24 anni, con 24,4 milioni contro 23,5, Instagram ne conterà 22,1. «Per i teenager e per i giovani, Snapchat è la piattaforma privilegiata dove recarsi più volte al giorni. L’app piace perchè è più difficile per gli adulti capire come funziona e quindi è vista come un posto dove si può essere veramente se stessi» mette in evidenza Aho. I teenager infatti 'fuggonò da Facebook, dove la presenza dei genitori non li rende in qualche modo liberi.
«E' un processo che va avanti da anni, e che continua».
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