GENOVA. Nasce dal progetto europeo BlindPAD, coordinato dall’Istituto Italiano di Tecnologia il primo prototipo di un dispositivo che potrà migliorare la qualità di vita delle persone non vedenti e ipovedenti: una tavoletta tattile che contiene serious games in grado di far percepire con le dita mappe, disegni e forme geometriche in modo più semplice e versatile rispetto alle tecnologie attuali.
Il prototipo può essere usato come ausilio nei centri di riabilitazione visiva e in futuro la tecnologia BlindPAD potrà trasformarsi in prodotto da utilizzare come piattaforma riabilitativa portatile anche in ambienti scolastici e domestici a un costo più basso rispetto alle soluzioni esistenti. In 3 anni di durata del progetto, il dispositivo è stato realizzato con l’interazione con persone con disabilità visive e specialisti della riabilitazione per un totale di circa 250 prove sperimentali in partnership con l’Istituto Chiossone di Genova e con l’istituto Firr di Cracovia (Polonia).
L’utilizzo di BlindPAD permette di trasmettere sotto forma di stimolazioni tattili le informazioni grafiche necessarie a comprendere concetti astratti come per esempio le figure geometriche e mappe di luoghi facilitando l’apprendimento di informazioni visive da parte di persone non vedenti. La tavoletta ha le dimensioni di circa 15x12 cm ed è costituita da una griglia di quasi 200 'taxel' stampati in 3D e distanti l’uno dall’altro meno di 1 centimetro che si sollevano e abbassano a comando tramite l'interazione con una griglia di piccoli magneti sottostanti. Le mani della persona non vedente possono quindi esplorare la tavoletta che offre un’immagine in rilievo del contenuto visivo che si vuole imparare tradotto dalla tavoletta dal mondo visivo a quello tattile. Le dimensioni del pad sono state pensate per l'utilizzo da parte di persone adolescenti con una o due mani. Il gruppo di ricerca guidato da Luca Brayda, ricercatore team-leader all’IiT, ha dimostrato che l’uso di serious games (sviluppati da IiT) migliora le capacità spaziali delle persone con disabilità visiva.
L’obiettivo del gruppo di ricerca è di reperire ulteriori finanziamenti per renderlo un vero prodotto.
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