TRENTO. Il leone bianco più vecchio d’Europa, dell’età quasi di 15 anni, è morto nel parco Natura Viva a Bussolengo (Verona). Resterà però traccia di lui al Muse, il Museo delle scienze di Trento, che ne accoglierà lo scheletro e la pelliccia. I visitatori potranno così conoscere la storia di questo esemplare e più in generale quella dei leoni dal manto candido, che sono sull'orlo della scomparsa. «La sera che ha preceduto la sua morte - spiega Camillo Sandri, veterinario e direttore tecnico del parco Natura Viva - Blanco non è voluto rientrare nei reparti interni insieme a Lubaya, Kianga e Safia, le tre femmine del suo branco. Abbiamo lasciato che fosse l’istinto a guidarlo e la mattina dopo ci ha lasciato». L’animale è morto di vecchiaia, viene spiegato dal parco, e si tratta di uno degli 84 esemplari ospitati nei giardini zoologici in Europa. In Africa invece sopravvivono circa 200 individui di questa sottospecie, circoscritti nel parco nazionale del Kruger, la più grande riserva naturale del Sudafrica. E’ infatti in questo Paese, così come in Swaziland, Zimbabwe e Mozambico, che il leone bianco vive in natura. Miti e leggende ne mettevano persino in dubbio l’esistenza, invece la scienza chiarisce che Blanco fa parte di una specifica sottospecie di leone, caratterizzata da un gene recessivo, il quale offre la particolare colorazione bianca, e non a una sottospecie del leone africano. Nemmeno quindi si tratta di albini, infatti non hanno occhi e labbra rossi, ma occhi verdi-azzurri, come gli altri leoni. Identificata solo nei primi decenni del 1900, in natura la sottospecie è tuttavia di certo meno avvantaggiata di quella tipicamente fulva, che facilita il mimetismo e la discrezione negli spostamenti. Un fattore che ne facilita la scarsità numerica, quindi il rischio di estinzione. Il branco delle leonesse del parco Natura viva, nel Veronese, ora quindi è senza un maschio dominante e per questo, l’ente ha richiesto alla rete europea dei parchi zoologici un nuovo esemplare. La condizione è che sia un altro leone bianco e che possa così scegliere Safia, bianca anche lei, per dare vita a una prole che mantenga alta la vitalità dei leoni dal manto candido rimasti in natura.