Giovedì 19 Dicembre 2024

Tristan da Cunha, l'arcipelago più lontano del mondo: si raggiunge dopo 7 giorni in mare

LONDRA. Isola di Pasqua? Macchè! Il luogo più remoto della Terra si trova in pieno Oceano Atlantico, ed è l’arcipelago di Tristan da Cunha. E' considerato uno degli insediamenti umani più remoti al mondo, per via della distanza dai continenti e della mancanza di porti e aeroporti. Si può raggiungere dopo ben sette giorni di navigazione. Una vera e propria isola sperduta, considerato che la terraferma più vicina a questo arcipelago dista ben duemila chilometri. Ma come raggiungerlo? L'unico modo è imbarcarsi a Città del Capo, per iniziare da lì un viaggio di sette giorni appunto. Ma in questa isola - altra chicca - c'è anche un po'... d'Italia. Sì, perchè due degli otto cognomi presenti nella popolazione locale sono di origine ligure, e sono Lavarello e Repetto, originari di Camogli. Si possono poi trovare discendenze inglesi, statunitensi, scozzesi (solo un cognome, Glass) e olandese (anche in questo caso solo un cognome, Green). Scoperta nel 1506 dal navigatore portoghese Tristão da Cunha, il primo sbarco avvenne nel 1520, grazie al capitano portoghese Ruy Vaz Peneira. Qui, nel 1643, l'equipaggio della nave olandese Heemstede sbarcò e lasciò una tavoletta con un'iscrizione. Priva di gerarchie, qui gli ordini non vengono mai impartiti. Ogni tristaniano, infatti, capisce da sè cosa deve fare e lo fa. Qui non ci si può sposare prima dei 21 anni e per evitare malattie, sono sconsigliate le nozze fra cugini. Isola abbastanza dinamica, qui durante le feste i ragazzi possono ballare con la stesssa ragazza ma non più di tre volte, a meno che non si tratti della fidanzata. Un ragazzo può accompagnare una ragazza a casa, ma non può avvenire il contrario. Se una ragazza corteggiata cuce un paio di calze o gli lava i vestiti, vuol dire che il ragazzo è riuscito a conquistarla. Un luogo pieno di tradizioni, mistero e fascino, insomma, dove la natura la fa da padrona. Altra curiosità: qui manca la proprietà privata. I tristaniani vivono di agricoltura, allevamento e caccia alle foche anche se ultimamente le maggiori entrate economiche arrivano dalla vendita di francobolli per i collezionisti di tutto il mondo e dalla pesca delle aragoste.

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