ROMA. Dieci anni fa veniva lanciato il primo satellite della costellazione Cosmo SkyMed, il più grande programma spaziale italiano, che ha cambiato il modo di osservare la Terra. Il lancio, avvenuto il 7 giugno (l'8 giugno in Italia) dalla base dell’Aeronautica militare statunitense di Vandenberg, ha aperto una nuova pagina dello spazio italiano con l'avvio del primo programma spaziale duale del mondo, concepito sia per scopi civili che di difesa. Gestito dall’Agenzia Spaziale Italiana (Asi), il programma è stato finanziato dai ministeri della Ricerca, della Difesa e dello Sviluppo Economico, e realizzato dall’industria italiana attraverso Thales Alenia Space Italia (Thales-Leonardo) e Telespazio (Leonardo-Thales). «Quello di Cosmo-SkyMed è un compleanno importante che dimostra l’eccellenza del settore spaziale italiano», ha rilevato il presidente dell’Asi, Roberto Battiston. Il programma è basato su una costellazione di quattro satelliti per l’osservazione della Terra, equipaggiati con radar ad apertura sintetica (Sar) attivi in banda X e che, grazie a queste caratteristiche possono vedere attraverso le nuvole e anche di notte. I 4 satelliti tengono d’occhio il territorio, per segnalare rischi di frane, alluvioni, terremoti ed eruzioni vulcaniche, inquinamento marino da idrocarburi; per monitorare le coste, i ghiacci, le risorse agricole e forestali e per il controllo urbano degli edifici. Il sistema è in grado di catturare fino 1.800 immagini radar ogni 24 ore. Completa il programma un’infrastruttura terrestre per il controllo della missione e per l’acquisizione ed elaborazione dei dati. Della distribuzione dei dati si occupa l’Asi, mentre della commercializzazione la società e-GEOS (Telespazio- Asi). Per Battiston è «una infrastruttura strategica» e a una settimana dal G7 dell’ambiente, i sui 10 anni «ci ricordano che il cambiamento climatico si contrasta anche con la ricerca spaziale». Questa costellazione unica al mondo nel futuro prossimo potrà contare sulla continuità dei suoi servizi grazie a due nuovi satelliti in fase di costruzione. Il lancio del primo è previsto nel 2018 e sarà seguito dal secondo a distanza di un anno ed entrambi si opereranno con i satelliti già in orbita. «Siamo orgogliosi di festeggiare oggi una tappa importante per la storia della nostra azienda, ossia la nascita del sistema Cosmo-SkyMed, fiore all’occhiello della tecnologia radar a livello mondiale», ha osservato Donato Amoroso, amministratore Delegato di Thales Alenia Space Italia ''Dopo il successo della prima generazione e la necessità di completamento della seconda - ha aggiunto - dobbiamo guardare fiduciosi allo sviluppo della Terza Generazione, per garantire all’industria nazionale il mantenimento del ruolo di protagonista assoluta nel settore dell’osservazione della Terra». Anche per Luigi Pasquali, direttore del Settore Spazio di Leonardo e Amministratore Delegato di Telespazio, il decimo compleanno di Cosmo-SkyMed è per l’Italia motivo di orgoglio e ''un esempio di collaborazione virtuosa tra istituzioni e industria». Il programma, ha aggiunto, «è riconosciuto in tutto il mondo come un’eccellenza tecnologica grazie a capacità di osservazione dallo spazio mai raggiunte in passato». Inoltre il programma realizzato grazie alla collaborazione «tra Leonardo e Thales, ha fornito, e continuerà ad assicurare con i satelliti di nuova generazione, informazioni fondamentali per la comprensione dei fenomeni che interessano il nostro pianeta e per la gestione della nostra sicurezza».