ROMA. Il consumo calorico giornaliero è aumentato di circa trecento calorie rispetto al 1970 e, di conseguenza, gli obesi sono passati dal 15 al 36% della popolazione adulta nell’arco di quarantacinque anni.
Mangiamo troppo e male.
Ma una semplice dieta ipocalorica non basta. Serve intervenire su più fronti come quello proposto dalla Positive Nutrition: il concetto di base è che la dieta non è solo privazione ma anche aggiunta di cibi giusti, mediaticamente definiti superfood che può aiutarci a vivere più a lungo e meglio.
Se ne è parlato all’interno del quarto International Congress Science in Nutrition organizzato dalla Fondazione Paolo Sorbini per la scienza nell’alimentazione e con il Patrocinio di Regione Lombardia a Milano.
La questione non riguarda solo la longevità in senso stretto ma anche e soprattutto la durata della vita in buona salute. Il cibo può essere una fonte di sostanze benefiche per la salute, veri e propri 'farmaci', con azioni ben precise sull'organismo e sul funzionamento di ogni sua singola cellula.
Se l'infiammazione è il nemico bisogna combatterla anche a tavola. Pesce, alghe, verdure, spezie sono alcuni degli 'alimenti-farmaci' che non dovrebbero mancare mai a tavola perché ricchi di acidi grassi omega-3 e polifenoli, ormai considerati dei Superfood perché si è visto che sono molto presenti nell’alimentazione delle popolazioni più longeve.
Appartengono al gruppo dei Superfood anche i polifenoli presenti nelle piante. Si comportano come dei trainer per le nostre cellule perché sono in grado di innescare la trascrizione genica. In pratica, insegnano alle cellule a mantenere il controllo dello stress ossidativo, dell’infiammazione e del metabolismo.
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