ROMA. Maschio o femmina, giovane o anziano.
Chi siamo influenza di più il nostro modo di scegliere il cibo rispetto a dove acquistiamo.
Secondo uno studio pubblicato dalla rivista Preventive Medicine, il consumatore giovane, maschio e con bassa istruzione, ad esempio, è quello che più frequentemente è portato a comprare alimenti non sani.
Ricercatori della RAND Corporation, un think tank statunitense, nell’ambito di uno studio sul consumo di cibo in quartieri a basso reddito, hanno esaminato le abitudini alimentari di 1.372 famiglie e i loro acquisti in supermercati di diverso tipo: da quelli più economici e abbondanti di 'junk food’o cibo 'spazzatura' ai supermercati più forniti di cibi freschi e di qualità.
Lo studio ha scoperto che essere più giovani e maschi prevedeva significativamente una maggiore assunzione di bevande zuccherate, zuccheri aggiunti e grassi.
La mancanza di una laurea era associata a un maggiore consumo di bevande zuccherate e grassi, e minori consumi di frutta e verdura. Essere più anziani e avere un diploma universitario era associato a mangiare più frutta e verdura. I fattori sociali e demografici sono risultati complessivamente due volte più importanti nel determinare le scelte rispetto ai luoghi in cui si è acquistato.
«Aprire più negozi che vendono alimenti sani avrà un impatto relativamente basso sulla riduzione del consumo di cibi non sani», mentre bisognerebbe puntare maggiormente su «strategie progettate per modificare le scelte», ha dichiarato Christine Vaughan, autrice principale dello studio.
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