ROMA. Ci sono quattro italiani tra i finalisti del Premio europeo degli inventori 2017: sono Rino Rappuoli, a capo della ricerca sui vaccini del gruppo Novartis e considerato uno dei pionieri dei vaccini di nuova generazione, e Giuseppe Remuzzi, Ariela Benigni e Carlamaria Zoja, dell’Istituto Mario Negri di Bergamo impegnati da anni nella lotta alle malattie renali.
I quattro scienziati italiani concorrono in due categorie (Lifetime Achievement e Industry) della dodicesima edizione del riconoscimento europeo all’innovazione promosso dall’European Patent Office (Epo) per premiare le scoperte scientifiche e tecnologiche di maggior impatto sociale ed economico. La cerimonia finale si svolgerà il 15 giugno a Venezia dove saranno selezionati i vincitori delle 5 categorie in gara.
Rappuoli è ritenuto uno dei padri della moderna vaccinazione, grazie soprattutto ai successi della cosiddetta vaccinazione inversa che ha portato allo sviluppo dei nuovi vaccini contro il meningococco B. Alla guida del centro di ricerca sui vaccini della Novartis a Siena, il ricercatore italiano è attualmente al lavoro per vaccini contro l’Aviaria, citomegalovirus e alcuni dei più temuti superbatteri, quelli resistenti praticamente contro ogni forma di antibiotico.
Il gruppo di ricercatori guidato a Bergamo da Remuzzi è invece considerato un’autorità mondiale nella lotta alle malattie renali, in particolare grazie alla scoperta di alcuni molecole capaci di rallentare l’infiammazione dei reni 'difettosì. Un’intuizione che ha portato a trattamenti clinici ormai standard usati da centinaia di milioni di persone in tutto il mondo.
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