ROMA. Potrebbe essere il pianeta esterno al Sistema Solare che ha più probabilità di ospitare la vita: si chiama LHS 1140b, è roccioso e si trova alla giusta distanza dalla sua stella per avere un clima mite e acqua liquida. Descritto sulla rivista Nature, il pianeta è un po' più grande del nostro, si trova a 39 anni luce, ed è stato scoperto dai ricercatori guidati da Jason Dittmann, del Centro americano Harvard-Smithsonian per l’astrofisica.
La caratteristica che rende LHS 1140b il più affascinante dei pianeti alieni scoperti finora è la posizione che occupa vicino alla sua stella, chiamata LHS 1140. Quest’ultima è un pò più piccola e fredda rispetto al nostro Sole e il pianeta si trova nel bel mezzo della cosiddetta zona abitabile, cioè la regione che consente l’esistenza dell’acqua allo stato liquido.
«E' il pianeta extrasolare più emozionante che abbia visto negli ultimi dieci anni», ha osservato Dittmann. «Difficilmente - ha aggiunto - si poteva sperare in un obiettivo migliore per cercare prove di vita oltre la Terra».
Anche per Raffaele Gratton dell’Osservatorio di Padova dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf), è un pianeta molto interessante. Il prossimo obiettivo, ha detto, sarà osservare la sua atmosfera, per «vedere per esempio se è dominata dal vapore d’acqua, come quella della Terra, o dall’anidride carbonica, come l’atmosfera di Marte e quella di Venere». Anche se la presenza dell’acqua, ha aggiunto, «non è la pistola fumante dell’esistenza della vita, ci fornisce una buona indicazione».
Individuato grazie ai telescopi robotici MEarth-South Array, in Cile, il pianeta si trova nella costellazione della Balena. Si stima che abbia un diametro 1,4 volte più grande rispetto a quello della Terra, ma la sua massa potrebbe essere ben sette volte maggiore: per questo sarebbe molto denso. Ciò implica che questo mondo alieno potrebbe essere probabilmente fatto di roccia, con un nucleo di ferro molto denso.
Secondo gli astronomi, il pianeta LHS 1140b è un obiettivo ancora più importante per la ricerca della vita rispetto agli altri mondi rocciosi, come i pianeti della stella Trappist 1 e al 'gemellò della Terra Proxima b, che orbita intorno alla stella 'vicina di casà del Sole, Proxima Centauri.
Tra i pianeti potenzialmente abitabili, «questo - ha detto Gratton - è quello più facile da studiare con gli attuali strumenti». Il pianeta LHS 1140b, ha proseguito, «ruota intorno a una stella più brillante di Trappist 1 e questo ci permette di studiarlo meglio mentre passa davanti al disco del suo astro». Proxima b invece ha un problema: dalla Terra non è possibile osservarlo mentre eclissa la sua stella.
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