ROMA. Con i compagni di classe fanno amicizia facilmente, ma sono divorati dall’ansia scolastica. E' l'identikit degli studenti italiani che emerge da uno studio sul benessere dei quindicenni pubblicato dall’Ocse e basato sulle risposte al questionario-studente somministrato in occasione del test Pisa 2015. Rispetto ai coetanei degli altri paesi i quindicenni italiani sono meno soddisfatti della propria vita quotidiana: su una scala da 0 a 10 si attestano sul livello 6,9 contro una media Ocse del 7,3. E il 15% di loro ha addirittura dichiarato un livello di appagamento uguale o inferiore a 4. A questa scarsa soddisfazione è certamente associato, secondo i ricercatori, il fattore stress. A scatenare l’ansia è prima di tutto la preoccupazione di prendere brutti voti (nell’85% dei casi per i ragazzini italiani, nel 66% a livello Ocse). Ma anche l'appuntamento con un compito in classe (77% per gli studenti italiani contro un 52% di media Ocse) o con un test: il 56% diventa nervoso, rispetto a una media Ocse, decisamente più bassa, del 37%. E al 70% monta l’ansia anche se ha studiato ed è preparato. Per fortuna il clima tra i banchi pare essere sereno. Oltre 8 studenti su 10 dichiarano di non avere difficoltà a fare amicizia con i compagni (media Ocse 78%). Lo stesso non può dirsi tuttavia per gli alunni stranieri, di prima e seconda generazione, che sono convinti di «piacere agli altri studenti" in misura minore rispetto alla media Ocse. I genitori sono molto presenti nella vita dei propri figli. Gli studenti in Italia percepiscono, infatti, un livello elevato di sostegno da parte della famiglia. Il 96% riferisce che mamma e papà sono interessati alle loro attività scolastiche (media Ocse 93%). Anche se poi nel momento del bisogno, quando i ragazzi devono affrontare qualche difficoltà, questo supporto familiare vacilla un pò (87% in Italia, 91% media Ocse). Lo studio si sofferma anche sulle abitudini dei ragazzi fuori dalla scuola. Tra i passatempo spicca il web. Il 23% dei quindicenni confessa di usare internet per oltre 6 ore al dì, in un normale giorno della settimana. Nel week end però si attestano sotto la media Ocse: 169 minuti contro 184. Il 47% degli studenti italiani dichiara si «sentirsi proprio male se non c'è una connessione a Internet». Ma in questo caso all’estero le cose vanno peggio: in media, la percentuale di coloro che si sentono persi lontani dal web sale infatti al 54%. I consumatori estremi di internet - come li catalogano i ricercatori - in ogni caso, che siano in Italia o negli altri paesi, hanno tendenzialmente peggiori risultati a scuola, maggiore probabilità di marinare le lezioni o arrivare in ritardo in classe. Non solo. Meno degli altri si preoccupano di arrivare a prendere una laurea.