ROMA. L'aumento della temperatura della superficie dell'oceano causato dall'intenso El Nino del 2016 ha causato una vera e propria strage di coralli alle Maldive per effetto del maxi fenomeno di sbiancamento che si è verificato. Evento che come ulteriore conseguenza ha anche «bloccato» la crescita dei coralli. Lo afferma uno studio dell'Università di Exeter, pubblicato su Scientific Reports. I ricercatori Chris Perry e Kyle Morgan hanno studiato l'impatto dell'ultimo El Nino sulle barriere coralline delle Maldive meridionali e hanno scoperto che l'evento climatico non solo ha prodotto un forte sbiancamento (che si verifica quando i coralli espellono la loro alga simbiotica, che dà loro colore), ma ha anche portato ad un'ampia moria di coralli. «L'aspetto più allarmante» che è stato osservato, spiegano gli scienziati, è che l'elevata mortalità dei coralli ha provocato anche un rapido e ampio declino nei tassi di crescita dei «reef». Le barriere coralline si formano per l'accumulo di scheletri di coralli (fatti di carbonato di calcio) nel corso di secoli e millenni. Fondamentale per queste strutture complesse è il cosiddetto «budget di carbonato»: l'equilibrio tra la velocità con cui il carbonato viene prodotto dai coralli e quella con cui viene eliminato, ad esempio per erosione. Tra El Nino, sbiancamento e morte dei coralli, per i ricercatori britannici il budget di carbonato dei reef delle Maldive si è ridotto del 157%: la loro struttura viene erosa a una velocità maggiore di quella con cui cresce.