ROMA. Un disco di plastica, appena 20-25 centimetri, ma con i bordi sollevati.
In modo che potesse 'galleggiare' in volo.
E il Frisbee entrava nel mito.
Nasceva così, esattamente 60 anni fa, uno degli oggetti più cult, amati e diffusi dagli anni '50 in poi, simbolo, ancora oggi, di compagnia, amici, tempo libero all'aria aperta e barbecue in famiglia con il cucciolo di casa che tenta invano di acchiapparlo al volo.
Era infatti il 23 gennaio 1957 quando gli impianti della Wham-O «sfornarono» il primo Frisbee ufficiale della storia. Anzi, il primo Pluto Platter, come si chiamava all'epoca, inventato dal soldato Walter Fredrick Morrison.
Non che l'idea di un oggetto piano e circolare da lanciare fosse inedita.
Basti pensare agli atleti lanciatori del disco della Grecia antica. O al gioco che in Italia si improvvisava con il coperchio rotondo dei fustini in cartone delle vecchie confezioni di detersivo in polvere.
E anche negli Stati Uniti, da metà dell'800 tra gli studenti del New England si era diffusa a macchia d'olio la moda di riutilizzare le teglie rotonde di latta della Frisbie Pie Co., pasticceria al tempo molto nota perchè riforniva di crostate tutte le mense scolastiche. Come raccontò qualche anno fa nella biografia scritta insieme a Phil Kennedy, a giocare sulle spiagge della California insieme alla futura moglie Lu c'era anche lui, l'inventore Walter Fredrick Morrison, scomparso nel 2010 all'età di 90 anni.
Al ritorno dalla guerra, aiutato dall'amico Warren Franscioni, nel garage di casa mise appunto la sua creatura più geniale: un disco di plastica, leggero, con i bordi piegati così da formare un 'cuscinetto' d'aria, e perfettamente aereodinamico se lanciato con il giusto «spin», la rotazione.
Fu il primo Flying disco, il primo «disco volante».
Era il 1948 e l'idea funzionò subito sul mercato locale, tanto che Morrison riuscì a venderne i diritti al colosso dei giocattoli Wham-O, che nel 1957 lanciò sugli scaffali dei negozi di tutti gli Stati Uniti il Pluto Platter, il Disco di Plutone, chiamato così cavalcando la mania dilagante in quegli anni degli avvistamenti Ufo e in onore del più lontano, misterioso e recentemente scoperto pianeta del Sistema solare.
Il nome Frisbee sarebbe arrivato solo un anno dopo, grazie alla popolarità del nuovo gioco che tutti chiamavano come quello nato quasi un secolo prima.
Da allora si stima siano stati venduti più di 100 milioni di esemplari, con il Frisbee entrato persino nell'Olimpo degli sport ufficiali.
Nel 1973, infatti, David Leiwant con alcuni compagni della Columbia University stila le regole per una competizione ufficiale, mentre negli anni si moltiplicano le specialità, dal classico Ultimate Frisbee a squadre al Disco Golf e lo spettacolare Frisbee Freestyle. E se il record attuale di lancio è di 263 metri, l'Italia non è rimasta a guardare.
Valentino De Chiara, primo futuro campione nostrano e fondatore della AIF-Associazione Italiana del Frisbee, lo importa dopo un viaggio in California nel 1972. Per la prima volta, nel 2007, con Antonio Cusmà, Andrea Meola e Fabio Sanna una squadra non statunitense vince un mondiale e lo stesso accade con la squadra femminile di Silvia Caruso ed Eleonora Imazio, prime nella categoria women. Per gli appassionati, l'appuntamento immancabile è ogni anno a Pasqua, in spiaggia, al Paganello World Freestyle Challenge di Rimini, con migliaia di visitatori da tutto il mondo.
Ma c'è anche il Bibione Freestyle Contest a maggio, gli Italian Open di Roma e il Torneo Città di Milano, entrambi a settembre. E quest'anno, debutta anche il Carnevaluffa, prima edizione del torneo hat indoor da giocare tutti mascherati, il 18 febbraio, al Carnevale di Fano (PU).
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