ROMA. Facebook ha tredici anni di anzianità. A capo di Snapchat, la chat 'usa e gettà popolare tra i giovanissimi, c'è un gruppo di quasi trentenni.
Allora i teenager che fanno? Si creano da soli un social network a loro misura che punta a diventare «l'applicazione numero 1 al mondo».
È questo l'ambizioso obiettivo di Ben Pasternak e Isaiah Turner, rispettivamente 17 e 18 anni, che hanno lanciato Monkey. Ha già raccolto oltre 200mila utenti e anche sollevato qualche dubbio perchè l'app ha un meccanismo simile alla controversa Chatroulette.
Monkey è una video-chat che mette in contatto casualmente e per una manciata di secondi «gli amici di Internet», più che gli amici di scuola o della vita reale, spiegano i due creatori che si sono conosciuti proprio online.
Pasternak viveva a Sydney e si era fatto già notare per l'app Flogg (una sorta di eBay per adolescenti, per disfarsi delle cose che non interessano più), Turner era invece basato nel Maryland. Ora vivono a New York.
L'app - integrata a Snapchat - mette in contatto casualmente due persone che non si conoscono, mostrando poche informazioni, se si vuole continuare la conversazione basta diventare amici. Altrimenti, si passa ad un altro contatto.
Un meccanismo veloce e controverso, simile a quello dell'app Chatroulette, lanciata nel 2009, che ha finito per proporre prevalentemente contenuti sessualmente espliciti. Monkey «è per una comunità estremamente 'pulità», tiene a sottolineare Pasternak che insieme al suo socio ha aperto un profilo su Snapchat per raccogliere i problemi segnalati dagli utenti.
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