FIRENZE. Dimagrito e malconcio, ma la sua padrona è convinta che il gatto che ha insistentemente miagolato per farsi aprire la porta di casa sia proprio Ogghy, il micio dato per disperso durante una vacanza in Maremma nell'estate del 2015 e che è tornato a casa con un viaggio di 140 chilometri durato un anno e mezzo. Una storia incredibile, anche se poi, il gatto non è riuscito a sopravvivere alle dure fatiche del lungo viaggio ed è morto poco dopo il ritorno a casa.
La vicenda è riportata dal Corriere Fiorentino, il dorso locale del Corriere della Sera, ed è corredata dal parere di una esperto, il docente di etologia Francesco Dessi' Fulgheri, secondo il quale è tipico dei gatti maschi un legame particolare con la casa nella quale vivono da tempo, tale da costituire un richiamo così forte. Quanto sarebbe accaduto a Ogghy, secondo l'esperto, dunque "non è impossibile, anche se si tratta di un record".
La sua padrona, Bella Pezzoli, che vive a Scandicci, alle porte del capoluogo toscano, aveva messo cartelli ovunque e lanciato appelli sul web dopo la scomparsa del micio, ma di Ogghy nessuna traccia fino a pochi giorni fa, quando ha fatto ritorno puntando direttamente alla sua lettiera e alla sua ciotola per la pappa per poi stendersi, racconta la signora, sul suo sofa' preferito. Secondo l'etologo il gatto potrebbe essere stato sfamato da famiglie presso le quali è stato ospite temporaneo nel suo lungo viaggio verso casa.
Ma la vicenda non ha avuto un lieto fine perchè il micio non ha retto fisicamente le difficoltà incontrate nel suo lungo rientro a casa. "Ci speravo tanto - ha detto Bella, la padrona di Ohggy tra le lacrime - E' stata la prima cosa bella di questo anno".
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