ROMA. Con un aumento di cinque volte rispetto ai casi registrati lo scorso anno, l'influenza viaggia veloce verso il picco epidemico e per la Befana alletterà almeno 650mila persone. Mentre sono già due milioni gli italiani che sono stati colpiti nel corso di questa stagione, è tra gli anziani che si registra l'incremento maggiore dei casi: quattro sono deceduti per complicanze.
Secondo il nuovo bollettino di sorveglianza epidemiologica delle sindromi Influenzali InfluNet, coordinato dall'Istituto Superiore di Sanità (Iss) dall'inizio della stagione sono stati registrati 1.947.000 casi in tutta Italia, di cui 614 mila solo nella scorsa settimana. Il livello di incidenza, dal 26 dicembre 2016 al 1 gennaio 2017, è stato pari a 10,12 casi per mille assistiti, pari al 380% in più rispetto ai 2 casi per mille registrati nella stessa settimana della stagione influenzale 2015, che fu particolarmente blanda. Ad alimentare la crescita, come ogni anno, i contagi tra i bimbi sotto i cinque anni, tra cui si sono registrati 27,6 casi per mille assistiti. Ma l'incidenza aumenta soprattutto tra gli individui di età pari o superiore a 65 anni, tra cui ci sono stati 6,34 casi per mille assistiti, il doppio rispetto alla settimana precedente (quando erano solo 3,32). Dall'inizio della sorveglianza sono 31 i casi gravi di influenza confermata, tutti anziani e spesso con malattie croniche preesistenti, 4 dei quali deceduti.
«Quest'anno l'influenza è caratterizzata oltre che da una rapida e anticipata impennata dei casi, anche da un'incidenza mai raggiunta nei soggetti di età pari o sopra 65 anni rispetto alle scorse stagioni. Questo a causa della maggiore circolazione del virus H3N2, noto per colpire molto gli anziani rispetto agli altri ceppi», spiega all'ANSA Antonino Bella, responsabile Influnet. Situazione che nei giorni scorsi ha provocato gravi disagi nei Pronto Soccorso, intasati da accessi di persone con complicanze legate ai virus influenzali.
Maggiormente colpite sono Piemonte, Val d'Aosta, Provincia autonoma di Trento, Emilia-Romagna, Toscana, Marche, Lazio, Abruzzo, Molise, Campania e Basilicata. Ma nell'ultima settimana del 2016 già in tutte le Regioni italiane è iniziato il periodo epidemico, che negli anni passati veniva raggiunto tra fine gennaio e inizio febbraio. E si prevede che anche il picco dei contagi sarà in anticipo, ovvero intorno a terza settimana di gennaio. «Nei prossimi giorni - prosegue l'esperto - gli italiani colpiti continueranno ad aumentare ma ad un ritmo inferiore di quanto fino ad oggi registrato, quindi per la settimana in corso i casi nuovi potranno essere circa 650mila/700mila. Non molti di più rispetto alla settimana passata a causa di una riduzione della trasmissione dovuta alla chiusura delle scuole, classico luogo di scambio di virus». Ad oggi la quasi totalità dei virus influenzali è simile ai ceppi contenuti nel vaccino per la stagione 2016/2017.
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