ROMA. Navigare su Internet è «troppo difficile», «non è utile nè interessante» oppure «costa troppo».
Le ragioni sono diverse, ma ancora quasi una famiglia su tre in Italia, non ha l'accesso al web da casa nel 2016.
Nell'anno in cui la Rete, tra social network e hacker russi, è accusata di aver determinato l'esito delle elezioni statunitensi, quattro italiani su dieci non si connettono mai.
Dal rapporto Istat «Cittadini, imprese e Itc, anno 2016» emerge un Paese in ritardo sulle nuove tecnologie, diciannovesimo nell'Unione europea per copertura della banda larga.
Eppure qualcosa si sta muovendo, a partire dalle donne.
Le signore di 60-64 anni che si cimentano con il web aumentano in un anno di 8,7 punti percentuali avvicinandosi al 50% (46,9%). Mentre le ragazze di 11-17 anni hanno ormai raggiunto i coetanei maschi per uso di Internet. In generale, il divario tra uomini e donne rimane, ma si sta riducendo: era 11 punti nel 2010, 9,2 nel 2015 e 8,6 nel 2016.
A restare esclusi dalla Rete sono soprattutto i più anziani.
Tra le famiglie di ultra 65enni, solo il 20,7% dispone di una connessione a banda larga nella propria abitazione a fronte del 90,7% delle famiglie con minorenni e di una media nazionale dal 67,4% (in crescita dal 64,4% del 2015). Permangono poi profonde differenze livello territoriale, dove si passa dal 73,7% di famiglie con accesso al web in Lombardia al 59,4% in Calabria e al 60,6% in Sicilia. E un altro elemento discriminante è il titolo di studio, Internet è infatti in quasi tutte le case dei laureati (il 91,6%) e metà delle case delle famiglie meno istruite.
Appaiono così due Italie: una iperconnessa con tablet, smartphone e pc portatili, che vede 13 milioni e 935mila le persone navigare sul web dovunque, spesso in luoghi diversi da casa o dal posto di lavoro, e un'altra tagliata fuori. A fronte di 2,8 milioni di bambini che già usano Internet tra i sei e i dieci anni (il 48,2%), ci sono 347 mila ragazzi tra gli 11 e i 14 anni che non vanno mai on line, quasi uno su sei.
Internet, intanto, diventa sempre più pervasivo nella vita di chi lo utilizza.
Il 68,9% di chi naviga sul web guarda video su piattaforme come Youtube, il 64,9% comunica con servizi di messaggeria istantanea, il 57,8% è attivo sui social network, il 50,5% compra on line sui siti di ecommerce, quasi un terzo pubblica testi, foto o video di propria creazione.
Inoltre più della metà consulta giornali e informazioni on line e oltre uno su quattro guarda la televisione in streaming o on demand. A volte la confidenza con le nuove tecnologie si rivela un'assicurazione per trovare lavoro: anche negli della crisi, tra il 2011 e il 2015, l'occupazione in questo campo è aumentata del 7%.
Caricamento commenti
Commenta la notizia