Lunedì 23 Dicembre 2024

Istinto e Dna: perchè un piccione sale sulla metro invece di volare

Foto tratta da Ansa.it

MILANO. Un orango che costruisce un ombrello di foglie per ripararsi dalla pioggia, o un piccione che sale sul tram per spostarsi velocemente alla ricerca di cibo: i comportamenti animali più complessi e sorprendenti sono un mix di istinto, Dna e apprendimento. Il modo in cui nascono lo svela per la prima volta un modello preso in prestito dal mondo dell'intelligenza artificiale, che unisce nozioni di psicologia ed etologia. Lo hanno collaudato i ricercatori dell'università di Stoccolma insieme allo psicologo italiano Stefano Ghirlanda, del Brooklyn College di New York, grazie alla ricerca pubblicata sulla rivista Royal Society Open Science. Il nuovo modello di apprendimento «potrebbe spiegare anche l'origine dei comportamenti più complessi a livello individuale, come l'autocontrollo o l'utilizzo di strumenti», afferma Magnus Enquist, etologo dell'università di Stoccolma. «Modelli simili vengono usati nel campo dell'intelligenza artificiale, mentre non sono mai stati impiegati negli studi sugli animali». Fin dagli anni '70 si è capito che gli animali decidono pesando i pro e i contro delle loro azioni, e si è pensato questo comportamento fosse in qualche modo istintivo, determinato geneticamente. Per questo motivo il nuovo modello tiene conto della possibilità che l'apprendimento degli animali possa essere controllato da un punto di vista genetico. «Il nostro modello - aggiunge l'etologo Johan Lind - mostra come la regolazione genetica dell'apprendimento può condizionare lo sviluppo dell'intelligenza e di comportamenti specie-specifici, dal momento che l'evoluzione, tra le altre cose, può influenzare la curiosità e la velocità di apprendimento». Il modello, aggiunge Ghirlanda, ricalca così fedelmente i meccanismi che avvengono nel cervello degli animali da riuscire perfino a spiegare i comportamenti controproducenti che sviluppano in cattività, «come ad esempio quello del criceto che corre sulla ruota anche se ha il cibo sempre a disposizione vicino a sè».

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