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Colonna di roccia fusa alta 10 km, così asteroide "cancellò" i dinosauri

Il cratere di Chicxulub

ROMA. Una enorme colonna di pietra fusa alta 10 chilometri rapidamente collassata in un 'anello' di montagne:

è quello che avvenne 66 milioni di anni fa con l'impatto dell'asteroide che portò all'estinzione dei dinosauri.

A ricostruire la formazione del cratere di Chicxulub, in Messico, è lo studio guidato da Joanna Morgan, dell'Imperial College di Londra, e pubblicato su Science grazie alla perforazione della base del cratere nel Golfo del Messico, avvenuta nella primavera scorsa.

Tutto avvenne in una manciata di minuti: immediatamente dopo l'impatto con un asteroide di almeno 10 chilometri di diametro le rocce granitiche della crosta terrestre 'rimbalzarono', comportandosi come un liquido.

Si formò un'enorme colonna alta 10 chilometri che collassò immediatamente 'sciogliendosi' e andando a formare dei rilievi circolari concentrici all'interno del cratere.

L'anello montuoso fu ricoperto dai detriti sollevati dall'impatto e nelle ore successive il violentissimo tsunami che si innescò riempì quasi del tutto i dislivelli. Un meccanismo simile a quello che si verifica nella caduta di un oggetto in acqua, facilmente visibile al rallentatore, in cui subito dopo l'impatto si creano delle onde concentriche e il rimbalzo con un alto picco al centro.

Le tracce di questo violentissimo impatto sono però state quasi completamente cancellate dall'erosione, l'accumulo di detriti e l'attività degli esseri viventi, e per riuscire a ricostruirne l'evoluzione sono stati necessari lunghi lavori di analisi del terreno e lo studio di altri violenti impatti ancora testimoniati dai crateri presenti sulla superficie di Venere e della Luna.

I nuovi dati sono stati ottenuti dalle trivellazioni in mare tra 500 e 1300 metri sotto il fondo oceanico, vicinissimo al centro del picco presente al centro del cratere di 180 chilometri di diametro ancora parzialmente visibile nella penisola dello Yucatan e per buona parte sommerso dall'acqua.

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