PALERMO. Un ballo-fitness che racchiude in sé i passi base di ogni genere di danza e che diventa anche una terapia riabilitativa. Nell’universo delle discipline ibride si è fatta largo negli ultimi tempi la «Chéveredance», letteralmente «danza gioiosa». Non si tratta, infatti, di un semplice ballo coreografico di gruppo unito a esercizi fitness, ma è piuttosto un mix sorprendente di diversi generi di danza. All’interno di ogni lezione troviamo infatti balli latino-americani, hip hop, tango, danza contemporanea, aerobica, ma anche danza classica, cha-cha-cha, merengue, danza del ventre e jazz. Il tutto poi è alternato a esercizi come squat, affondi e flessioni che permettono alla Chéveredance di diventare una disciplina davvero unica e completa. «Una lezione tipo inizia con una fase di riscaldamento aerobico in cui inseriamo nella danza anche esercizi fitness, come squat e affondi - spiega Tiziana Mariano, master trainer di Roma - Poi inizia una sequenza musicale che parte sempre dalla danza classica e che, via via, aumenta di ritmo. Lo scopo è quello di incrementare gradualmente il battito cardiaco grazie ai passi base di ogni singolo ballo che con il tempo si trasformano in piccole sequenze coreografiche». Ideata dal ballerino di origine venezuelana Anthony Coello, la disciplina arriva in Italia nei primi anni del 2000 ma ancora oggi è poco diffusa nel nostro Paese. Attualmente è Roma il centro della Chéveredance ma i vari corsi di formazione che si sono susseguiti negli anni hanno permesso di creare nuovi istruttori anche nel Sud Italia, come ad esempio a Bari, in Puglia. L'obiettivo del 2016 è quello di diffondere e far conoscere la disciplina anche nel resto del territorio, compresa la Sicilia. Rinforzo muscolare, miglioramento posturale e dimagrimento sono i principali benefici fisici che si ottengono praticando questa danza-fitness. Ma sono due gli elementi che distinguono la Chevéredance dalle altre discipline di fitness. Da un lato le ricadute che ha sul benessere psichico in termini di divertimento ed emozioni, e dall'altro la sua evoluzione in danza-terapia. Dalla Chéveredance è nata infatti la «Chévere dance Therapy», una forma di fisioterapia elaborata dallo stesso Coello in collaborazione con la fisioterapista Paola Bianco. Si tratta di una tipologia di intervento riabilitativo in cui i tradizionali movimenti della fisioterapia vengono eseguiti a tempo di musica e che dal 2010 ha ottenuto il riconoscimento ufficiale del Ministero della Salute. Attualmente è applicata nella cura di persone con problemi cardiaci e respiratori, affetti da morbo di Parkinson e ipovedenti. Non è un caso se lo slogan scelto dai suoi creatori è «Con la Chéveredance tutti possono ballare». Questa danza, infatti, oltre a non avere limiti nelle condizioni di salute, è anche adatta a tutte le fasce d'età: dai bimbi di 5 anni agli over 80. Info su www.cheveredance.it.