ROMA. Mentre alla conferenza Onu di Marrakech sul clima ci si interroga su quanto e come ridurre le emissioni di gas serra, il suolo terrestre emette, semplicemente 'respirando', nove volte più CO2 di tutte le attività umane messe insieme, dalla produzione elettrica ai trasporti. Un processo naturale che però - avvertono gli scienziati - potrebbe aumentare di intensità a causa del riscaldamento globale. A dirlo è una ricerca capitanata dal Marine Biological Laboratory statunitense, che ha preso in esame 27 studi scientifici condotti su nove biomi, dal deserto all'Artico. Il flusso di carbonio dal suolo dipende dalla respirazione naturale dei microbi e radici delle piante. Stando alla ricerca, pubblicata sulla rivista Pnas, l'aumento della temperatura sulla Terra avrà effetti su queste emissioni, soprattutto nelle aree più fredde del pianeta. «Abbiamo scoperto che in tutti i biomi la respirazione del suolo aumenta col crescere della temperatura del suolo fino a circa 25 gradi centigradi», spiegano gli esperti. Sopra la soglia dei 25 gradi, invece, il ritmo della respirazione diminuisce con ulteriori aumenti della temperatura. «Ciò significa che le latitudini dell'Artico, dove la temperatura del suolo raramente raggiunge i 25 gradi, continueranno a essere più reattive al riscaldamento globale. E poichè c'è così tanto carbonio nel suolo ghiacciato dell'Artico - sottolineano gli scienziati - ciò avrà ripercussioni serie per il cambiamento climatico futuro».