MILANO. La foto di famiglia del Sistema solare si fa sempre più affollata: l'ultimo a "imbucarsi" è il nuovo pianeta nano "2014 UZ224", un sasso spaziale del diametro di 530 chilometri appena scoperto alle spalle di Plutone dall'astrofisico David Gerdes, dell'Università del Michigan.
Il primo riconoscimento ufficiale arriva da una nota del Minor Planet Center, la massima autorità internazionale in materia, che opera presso lo Smithsonian Astrophysical Observatory (Sao). Per avere la conferma definitiva, però, si dovrà attendere il parere dell'Unione astronomica internazionale (Iau), la stessa che in passato ha preso la controversa decisione di declassare Plutone a pianeta nano.
Proprio oltre la sua orbita, ai confini del Sistema solare, è stata trovata la 'new entry' 2014 UZ224, che dista 13,7 miliardi di chilometri dal sole e completa un'orbita in 1.100 anni terrestri.
La sua presenza è stata individuata grazie a uno speciale strumento, chiamato Dark Energy Camera (DECam), che è stato installato presso il National Optical Astronomy Observatory (NOao) per volere del Dipartimento per l'Energia del governo statunitense, con l'obiettivo di osservare il movimento di galassie e supernovae alla ricerca di indizi sull'energia oscura, l'energia misteriosa che occupa il 75% dell'universo e che lo fa espandere costantemente.
Nell'ambito del progetto internazionale Dark Energy Survey, Gerdes ha cominciato a vagliare le mappe della DECam insieme ad un gruppo di studenti alla ricerca di oggetti celesti in movimento non ancora identificati nel Sistema solare: l'obiettivo è stato raggiunto grazie a un nuovo software che ha permesso di mettere a confronto osservazioni fatte a intervalli di tempo irregolari.
Se arriverà anche il riconoscimento ufficiale dell'Unione astronomica internazionale (Iau), 2014 UZ224 diventerà il sesto pianeta nano del Sistema solare, dopo Plutone, Eris, Haumea, Makemake e Cerere. Secondo i ricercatori, però, sarebbero più di un centinaio quelli ancora da scoprire.
A fare gola agli astronomi come Gerdes, però, c'è un'altra 'preda celeste, decisamente più appetitosa: il misterioso Pianeta Nove, un gigante delle dimensioni di Nettuno che si troverebbe nascosto ai confini del Sistema solare, la cui presenza è stata finora indicata solo da calcoli teorici. Gerdes, intervistato dai media statunitensi, non esclude che nelle sue mappe si possano celare prove dirette della presenza di questo pianeta.
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