ROMA. Non solo test di laboratorio: per evitare nuovi casi 'Dieselgate', dal 2017 l'omologazione delle auto prevederà anche test su strada condotti grazie a dei mini laboratori portatili, delle vere e proprie 'macchine della verità' che riveleranno le emissioni di gas e particolato nelle reali condizioni di guida. Le procedure per queste verifiche sono state sviluppate dagli esperti del Centro comune di ricerca (Joint Research Centre, Jrc) della Commissione europea a Ispra, alle porte di Varese.
''Le prove di laboratorio condotte fino ad oggi per l'omologazione dei veicoli si basavano essenzialmente su degli standard sviluppati negli anni Settanta, quando le auto non avevano ancora l'aria condizionata, l'elettronica che consentiva diverse modalita' di guida, l'Abs e tante altre tecnologie'', spiega Giorgio Martini, vice direttore dell'Unita' di Trasporto sostenibile del Jrc. ''Col tempo abbiamo aggiornato le procedure di verifica mettendo delle pezze qua e la', ma finalmente dal prossimo anno entrera' in vigore un nuovo metodo, che stiamo gia' perfezionando in modo da applicarlo anche ai nuovi veicoli elettrici e ibridi''.
I nuovi test di laboratorio prevederanno un ciclo di prova piu' dinamico, che simula meglio la guida urbana ed extraurbana, ma comunque non saranno completamente al riparo dal rischio di frode. ''La vera novita' che ci permettera' di tagliare la testa al toro 'Dieselgate' - spiega Martini - sono i test su strada, condotti grazie ai nuovi 'Portable Emission Measurement Systems' (Pems): sono dei laboratori portatili, che permettono di misurare le emissioni di gas come il monossido di carbonio, l'anidride carbonica e gli ossidi di azoto, ma anche il particolato. In questo modo si aprira' una nuova era, quella degli Euro 6 plus''.
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