ROMA. Il Garante italiano della Privacy ha aperto un'inchiesta su Whatsapp, dopo che la società americana a fine agosto ha cambiato la sua politica della privacy per poter mettere a disposizione di Facebook (suo proprietario) informazioni sui suoi utenti, anche per scopi di marketing. In Germania il Garante di Amburgo ha addirittura vietato a Facebook di raccogliere altri dati dalla chat. Whatsapp si difende dicendo di rispettare le leggi della Ue e promette di collaborare con l'autorità italiana. «Il Garante - si legge in una nota - ha invitato WhatsApp e Facebook a fornire tutti gli elementi utili alla valutazione del caso: la tipologia di dati che WhatsApp intende mettere a disposizione di Facebook; le modalità per la acquisizione del consenso da parte degli utenti alla comunicazione dei dati; le misure per garantire l'esercizio dei diritti riconosciuti dalla normativa italiana sulla privacy». Inoltre «il Garante ha chiesto di chiarire se i dati riferiti agli utenti di WhatsApp, ma non di Facebook, siano anch'essi comunicati alla società di Menlo Park, e di fornire elementi riguardo al rispetto del principio di finalità, considerato che nell'informativa originariamente resa agli utenti WhatsApp non faceva alcun riferimento alla finalità di marketing». «La nuova privacy policy adottata da Facebook e WhatsApp pone serie preoccupazioni dal punto di vista della protezione dei dati personali - ha detto all'Ansa il Garante della Privacy, Antonello Soro -. Il flusso massiccio di dati non riguarda solo gli utenti di Facebook o WhatsApp, ma si estende anche a chi non è iscritto a nessuno dei due servizi, i cui dati vengono comunicati per il semplice fatto di trovarsi in una rubrica telefonica di un utente di WhatsApp». Quest'ultima risponde di «essere conforme alla legge sulla protezione dei dati dell'Ue. Lavoreremo con il Garante della Privacy italiano nel tentativo di rispondere alle sue domande e di risolvere eventuali problemi». In Germania, il garante per la protezione dei dati personali della città-regione di Amburgo, Johannes Caspar, ha vietato a Facebook di raccogliere nuovi dati dei circa 35 milioni utenti tedeschi di Whatsapp e di cancellare quelli già raccolti. Il garante ha sostenuto che gli utenti tedeschi di Whatsapp devono poter decidere da soli se collegare il loro account a Facebook, e ha aggiunto di voler cercare un coordinamento con le authority di altri paesi europei.