ROMA. Non un'altra stella compagna vicina, ma la possibilità di moltissimi altri pianeti simili alla Terra per dimensioni, che orbitano intorno a Trappist-1, una stella nana più fredda del Sole che si trova a soli 40 anni luce da noi. È il risultato emerso dalle osservazioni compiute dai ricercatori guidati da Steve Howell, della Nasa, con il telescopio dell'Osservatorio Gemini in Cile, e pubblicate sulla rivista Astrophysical journal letters. Le precedenti osservazioni della stella, che ha appena l'8% della massa del nostro Sole, avevano mostrato delle differenze nelle emissioni di luce. Le ipotesi fatte per spiegarle erano state due: o un'altra stella compagna oppure il movimento di più pianeti, simili alla Terra, che le orbitano intorno. La risposta è arrivata grazie alle osservazioni fatte con Gemini: hanno indicato che non è stata identificata alcuna stella vicina e in questo modo hanno aperto la possibilità dell'esistenza di altri pianeti simili alla Terra, responsabili delle fluttuazioni nel bagliore della stella. Ulteriori e più dettagliate misure prese osservando il passaggio dei pianeti contro il disco di Trappist-1 sono previste alla fine dell'anno, quando il telescopio spaziale Kepler, della Nasa, monitorerà i cambiamenti di luce emessa emessa dalla stella per 75 giorni, in modo da determinare meglio la massa dei pianeti.