MILANO. Lo smog a Milano e a Torino fa invecchiare fino a 4 volte più velocemente cuore e cervello dei cittadini rispetto a quanto avviene a Roma, che ha un relativo minor tasso di inquinamento medio.
La colpa è della combinazione polveri sottili/colesterolo. Lo si è scoperto attraverso l'elaborazione dei risultati di alcuni lavori scientifici sulla base dei dati sulle polveri sottili forniti da Ispra Ambiente, l'Istituto Superiore per la Ricerca Ambientale.
A rivelarlo Alberico Catapano, presidente della Società Europea per lo Studio dell'Aterosclerosi e docente di Farmacologia all'Università di Milano.
«Il meccanismo - spiega il professore - è semplice e diretto, quindi molto dannoso: l'inalazione del particolato fine (si tratta dei PM2.5) provoca un processo di infiammazione nei polmoni e nel sangue, che si ripercuote nell'arteria principale, la carotide», provocando e accelerando processi come l'invecchiamento delle arterie (arteriosclerosi) oltre all' accumulo di placche aterosclerotiche (aterosclerosi), «specie nei soggetti con livelli di colesterolo troppo elevati».
Secondo il farmacologo milanese, inoltre, in presenza di forte inquinamento dell'aria «si è registrata anche una modifica qualitativa del 'colesterolo buonò, l'HDL, che risulta con ridotta capacità antinfiammatoria».
E l'occlusione più rapida della carotide innalza il rischio di eventi cardiovascolari, a partire dall' infarto. Ma il sangue che coagula più rapidamente favorisce anche le trombosi.
In Europa si stima che se i livelli di PM fossero ridotti a quelli raccomandati dall'Oms, il guadagno medio previsto in termini di speranza di vita sarebbe compreso tra 0,4 mesi a Dublino, la città meno inquinata, gli 11,6 mesi di Roma e i 22,1 mesi a Bucarest, la città più inquinata. Per l'Agenzia Europea dell'Ambiente (EEA) la Pianura Padana è l'area con la peggiore aria in Europa, con Brescia, Milano e Torino che superano il limite Ue di concentrazione media annua di 25 microgrammi per metro cubo per il PM 2,5(dati 2013).
Venezia si ferma appena sotto questa soglia. Se si considera la soglia raccomandata dall'Oms (10 mg/m3), sono a rischio anche altre grandi città come Bologna, Firenze, Roma, Napoli, Taranto e Cagliari.
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