VENEZIA. «Ragazzi abbandonatevi ai sogni e non rinunciateci». Emma Stone ha 27 anni, lavora da quando ne aveva 15 e con slancio parla così. La La Land, il film di Damien Chazelle che apre la Mostra del cinema di Venezia, un musical che aggiorna i musical di un tempo rendendoli visivamente e narrativamente contemporanei, racconta l'up&down di due giovani che caparbiamente inseguono le loro aspirazioni. «Come il mio personaggio Mia anche io ho fatto provini andati male ma ne ho voluti affrontare di nuovi. Esperienze umilianti ti formano ma non ti impediscono di inseguire i tuoi sogni e io avevo il mio, fare l'attrice». Un nonno (paterno) svedese, sangue irlandese, scozzese e tedesco, Emma Stone ha cominciato con il teatro in Arizona dove è nata ma Hollywood, proprio come Mia di La La Land aspirante attrice che si mantiene come barista dentro gli studi della Universale sperando provino dopo provino di riuscire ad affermarsi. Leggenda vuole che Emma Stone non ancora quindicenne confezionasse un powerpoint intitolato Project Hollywood facendolo recapitare a se stessa con Madonna come mittente pur di convincere i genitori a trasferirsi a Los Angeles per darle la possibilità di cominciare. The Help, l'incontro con Woody Allen per Magic Moonlight e Irrational Man, l'exploit in Birdman e i due Spiderman e persino un debutto a Broadway con Cabaret: tutto nel giro di 5 anni in cui ha ottenuto tra l'altro la nomination all'Oscar (Birdman) ed è stata inclusa tra le giovani attrici emergenti. Vita e personaggio sembrano casualmente coincidere, «Damien e io abbiamo parlato delle nostre esperienze, di quando arrivai a Los Angeles ma non ho mai pensato dopo un fallimento di tornare indietro in Arizona, un coraggio che invece Mia ha. Quello che penso è che non dobbiamo permettere che i sogni vengano frustrati per questo - dice strappando applausi - dico ai giovani di mettere da parte il cinismo con cui stanno crescendo, l'ironia che fredda tutto per mettersi a lavorare duramente per affermare i propri sogni». Con Ryan Gosling (sul set del nuovo Blade Runner e quindi impossibilitato a partecipare alla premiere mondiale di La La Land questa sera a Venezia, film che lo potrebbe portare sulla strada degli Oscar), Emma Stone è al terzo film - dopo Crazy, Stupid, Love e Gangster Squad - «ormai siamo una coppia ma solo ora che abbiamo ballato insieme siamo davvero affiatati, niente come imparare passi di danza ti mette in sintonia. Ci siamo dati fiducia reciproca». E il futuro? Per Emma Stone che ha appena finito La Battaglia dei Sessi in cui interpreta la tennista Billie Jean King nello storico incontro del 1973 in cui sconfisse il campione Bobby Riggs (Steve Carell) si parla del ruolo da protagonista in Crudelia, il film sulla perfida della Carica dei 101. Di passioni da inseguire - musica e cinema - di sogni infranti ma mai accantonati parla anche Damien Chazelle. 31 anni appena, e con un film acclamato come Whiplash alle spalle, il regista di La La Land esce da Venezia già promosso. «I film seguono percorsi intimi, sono influenzati dalla tua formazione, a me ad esempio interessava che un genere come il musical dato sempre per spacciato riuscisse ad interessare anche il pubblico di oggi imbibito di nuove icone. Questa storia d'amore, di tenacia, di memorie romantiche, di felicità e melanconia spero tocchi il pubblico disabituato al musical. È una magia demodè che ho sperato di tradurre per i giovani di oggi: c'è bisogno di sognare ancora, la realtà non è quasi mai all'altezza dei sogni. Di mio personale - prosegue Chazelle - ci sono le prime esperienze di quando 9 anni fa arrivai a Los Angeles sperando di fare il cinema. È una città non proprio amichevole e nella sceneggiatura ho messo tutti i clichè che ho vissuto dal traffico impazzito alle celebrities che ti camminano vicino. C'è qualcosa di poetico pensare con i sogni che ti vivono dentro».