ROMA. Curiosity, il rover laboratorio della Nasa, si prepara a festeggiare il suo quarto 'compleanno' su Marte con ben due regali: l'estensione della sua missione di altri due anni, a partire dall'ottobre 2016, e un videogame, Mars Rover, al quale si può giocare sui social network. Erano le 7:31 (ora italiana) del 6 agosto 2012, quando il rover toccò il suolo di Marte dopo otto mesi di viaggio e una discesa da brividi. Da allora Curiosity ha scattato 128 mila foto, analizzato 16 campioni di rocce, dimostrando che sul pianeta rosso in passato c'erano le condizioni favorevoli alla vita. In particolare il rover ha individuato un grande lago d'acqua dolce ora asciutto, dove c'erano tutti gli ingredienti chimici favorevoli alla vita e che era in grado di ospitare microrganismi capaci di ottenere da rocce e minerali l'energia necessaria, come i batteri che vivono nelle sorgenti idrotermali della Terra. Dimostrando che Marte era 'abitabile', Curiosity è stato il pioniere delle ricerche in questo campo e ora toccherà alle nuove missioni scoprire se la vita sia mai esistita su Marte e se c'è ancora. Compresa la missione europea ExoMars, in viaggio verso Marte, che trasporta il primo veicolo europeo destinato ad atterrare sul pianeta rosso, dove dovrebbe posarsi il 19 ottobre 2016. Grazie all'estensione della missione, ci sarà proprio Curiosity a dargli il benvenuto. La missione ExoMars è frutto della collaborazione tra Agenzia Spaziale Europea (Esa) e Agenzia spaziale russa Roscosmos, e vi partecipa l'Italia con Agenzia Spaziale Italia (Asi) e con l'industria, rappresentata da gruppo Leonardo-Finmeccanica e Thales Alenia Space Italia. Le nuove missioni, compreso il rover che la Nasa ha in programma di lanciare nel 2020, prepareranno anche la strada agli astronauti che esploreranno il pianeta rosso. Al futuro rover la Nasa dedica anche parte del gioco diffuso per l'anniversario di Curiosity, dove si ci può cimentare a pilotare un rover virtuale sul suolo marziano. Nel frattempo, su Marte il rover vero Curiosity, si prepara a perforare la roccia 'Marimba' e a scattare nuove foto del pianeta, come quelle ricche di dettagli che hanno permesso di scoprire sassi modellati da antichi fiumi e fatto vedere il primo tramonto marziano, che contro ogni aspettativa è di colore blu.