ROMA. Esplorare le frontiere dell'universo, fino a vedere le prime galassie nate subito dopo il Big Bang: ha cominciato a farlo il telescopio spaziale Hubble nell'ambito del nuovo programma di ricerca Frontiers Field, e per vedere lontano usa un ammasso di galassie come una specialissima lente d'ingrandimento. Il nuovo obiettivo di Hubble si chiama Abell S1063, un ammasso di galassie distante 4 miliardi di anni luce. È una regione che ospita miliardi di stelle e probabilmente altrettanti pianeti simili alla Terra. Ma in realtà lo scopo della nuova missione del telescopio spaziale, frutto della collaborazione tra Nasa e Agenzia Spaziale Europea (Esa) è guardare quello che si nasconde alle spalle dell'ammasso. Abell S1063 ha infatti la particolare caratteristica di fungere da lente gravitazionale: un effetto previsto dalla teoria della relatività che permette di ingrandire oggetti che si trovano più lontani. Per la sua grande massa e la posizione in cui si trova, l'ammasso Abell S1063 distorce la luce proveniente dalle galassie lontane che si trovano alle sue spalle, 'ingrandendone' l'immagine. Il fenomeno, già sperimentato in altri ammassi simili, permette di studiare in grande dettaglio oggetti cosmici lontanissimi, ai confini dell'universo. Sfruttare le lenti gravitazionali per studiare l'universo lontano è una tecnica già usata da Hubble anche in altre circostanze e Abell S1063 è uno dei 6 obiettivi del programma Frontier Fields. I dati che raccoglierà permetteranno al più celebre dei telescopi spaziali di raggiungere le frontiere dell'universo.