ROMA. L'oceano nascosto sotto i ghiacci di una delle più affascinanti lune di Saturno Encelado, potrebbe essere il luogo del Sistema Solare che più probabilmente potrebbe ospitare forme di vita aliena. Il problema è andarla a cercare: un vero e proprio rompicapo per i ricercatori americani che la planetologa Carolyn Porco, una delle massime esperte di Saturno e delle sue lune, ha voluto riunire nell'università californiana di Berkeley.
L'incontro, riportato dal mensile Scientific American, ha visto tutti i partecipanti concordi sul fatto che effettivamente l'oceano di acqua liquida nascosto sotto la superficie di Encelado potrebbe avere moltissime delle caratteristiche favorevoli alla vita, dalla concentrazione di sali alla temperatura.
Carolyn Porco da anni è responsabile delle spettacolari immagini di Saturno, dei suoi anelli e delle lune inviate a Terra dalla missione Cassini, gestita da Nasa, Agenzia Spaziale Europea (Esa) e Agenzia Spaziale Italiana (Asi). E adesso, come una doccia fredda, c'è il fatto che la missione Cassini è ormai agli sgoccioli e si prepara ad andare in pensione nel 2017.
Per questo ha chiamato a raccolta oceanografi, esperti di chimica organica e astrobiologi nel tentativo di risolvere quello che considera "un dannatissimo problema", escogitando nuove strategie che permettano di andare a cercare la vita su Encelado. L'obiettivo è quanto mai ambizioso e complesso e a spegnere gli entusiasmi, come una doccia fredda, c'è il fatto che la missione Cassini è ormai agli sgoccioli e si prepara ad andare in pensione tra fine settembre e inizio ottobre 2017.
Se questo sembra a Carolyn Porco "un dannatissimo problema", per altri ricercatori coinvolti nella missione è un esito inevitabile. Ne è convinto, ad esempio, il coordinatore scientifico dell'Agenzia Spaziale Italiana (Asi), Enrico Flamini, per il quale "l'ultima fase della missione Cassini sarà talmente bella e affascinante dal punto di vista scientifico da non essere confrontabile con il vantaggio che deriverebbe dal prolungare la missione".
Proprio per non contaminare Encelado, la sonda sarà spinta a tuffarsi nell'atmosfera di Saturno, continuando a raccogliere dati e a trasmetterli finché l'antenna sarà in grado di farlo. Prolungare la missione non sembra produttivo, infine, anche perché gli strumenti di Cassini non sarebbero in grado di riconoscere forme di vita.
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