ROMA. Il buco dell'ozono sull'Antartide sta guarendo: dal 2000, quando aveva raggiunto il picco, finalmente comincia a ridursi e potrebbe chiudersi definitivamente entro la metà di questo secolo. È un traguardo storico quello che indicano i dati raccolti dalla ricerca coordinata dal Massachusetts Institute of Technology (Mit) e pubblicati sulla rivista Science. Secondo gli esperti, testimoniano l'efficacia del Protocollo di Montreal, l'accordo firmato nel 1987 e in vigore dal 1989 per la riduzione delle sostanze che minacciano lo strato di ozono, come i clorofluorocarburi (Cfc), utilizzati negli elettrodomestici e nelle bombolette spray. Il buco dell'ozono, il cui strato protegge la vita sulla Terra dai raggi ultravioletti nocivi del sole, si è ristretto di anno in anno anche per via di fattori naturali, come le eruzioni vulcaniche, ai quali si deve la grande variabilità osservata negli ultimi anni. «Siamo fiduciosi che le misure messe in atto hanno messo il pianeta sulla strada giusta per 'guarire'», ha detto la coordinatrice della ricerca, Susan Solomon, del Mit. I risultati sembrano, dunque, contraddire la situazione osservata appena nel 2015, quando il buco dell'ozono sull'Antartide sembrava essersi ingrandito fino a raggiungere un'estensione record. I ricercatori hanno passato in esame tutte le misure fatte dal 2000 a oggi, combinando quelle dirette con quelle calcolate da modelli. In questo modo hanno rilevato segnali significativi di una progressiva riduzione: ogni settembre il buco si è ridotto di oltre 1,7 milioni di miglia quadrate, circa 18 volte l'estensione del Regno Unito. Le eruzioni vulcaniche, ha spiegato la coautrice della ricerca Anja Schmidt dell'Università di Leeds (che faceva parte del team internazionale), producono minuscole particelle che sono sospese nell'aria e forniscono le condizioni chimiche necessarie per i Cfc introdotti in atmosfera di reagire in modo efficace con l'ozono a sopra l'Antartide. Il team di ricercatori ha avuto alcune conferme sul ruolo delle eruzioni vulcaniche sul buco dell'ozono in Antartide considerando anche quelle avvenute a Calbuco, in Chile nel 2015. Scoperto negli anni '50, il buco dell'ozono è stato misurato per la prima volta in modo preciso a metà degli anni '80 e da allora è diventato un sorvegliato speciale. La distruzione di questo gas nella stratosfera è causata dall'uso di prodotti chimici a base di cloro e bromo. Un altro importante fattore che influisce sull'ozono riguarda il livello della temperatura negli strati alti dell'atmosfera.