ROMA. Da depressione a sclerosi multipla, i benefici di un'assunzione integrativa di vitamina D, negli adulti, potrebbero essere sopravvalutati.
Condotta da Michael Allan, direttore del programma di Evidence Based Medicine presso la Facoltà di Medicina dell'Università di Alberta, in Canada, la meta-analisi sfata alcuni presunti benefici legati alla supplementazione di Vitamina D, sostenendo che «gran parte di queste convinzioni non sono convalidate dalla scienza». I presunti benefici vanno dalla capacità della vitamina D di ridurre le fratture, al miglioramento di depressione e asma, dal prevenire l'artrite reumatoide al trattare la sclerosi multipla, fino al diminuire l'incidenza di cancro e infarto e al generale miglioramento del sistema immunitario. Una qualche prova scientifica però è stata evidenziata solo rispetto alla capacità di ridurre il numero di fratture e anche in questo caso non sembra in modo molto rilevante. «Se si dovesse prendere un gruppo di persone predisposte a questo rischio e le si trattasse con vitamina D per un decennio, una su 50 eviterebbe la frattura. Altri possibili benefici, nell'ambito del riesame, non sono state confermati», dichiara Allan. «Gran parte della ricerca esistente - conclude - sulla vitamina D si basa su prove di scarsa qualità per esser considerate di rilevanza clinica».