ROMA. L'intelligenza artificiale cresce: mentre si lavora a una macchina capace di analizzare e risolvere problemi, con un progetto che vede l'Italia in prima fila, un sistema intelligente supera per la terza volta il test di Turing, che determina se il comportamento di una macchina intelligente è indistinguibile da quello umano. Realizzare una mente artificiale è da decenni un sogno nel cassetto di centinaia di ricercatori, ma finora l'unico modello era l'intelligenza biologica, d'altro canto l'unico esempio di intelligenza che conosciamo. Adesso le cose potrebbero cambiare perchè ad una futura macchina intelligente stanno lavorando, insieme, esperti che studiano il cervello, la mente e le macchine. Lo stanno facendo nell'ambito del progetto «Brain, Minds and Machines», finanziato dalla National Science Foundation degli Stati Uniti, promosso dal Massachusetts Institute of Technology (Mit) e condotto in collaborazione con una rete di centri di ricerca americani. Per l'Europa partecipano l'Istituto Italiano di Tecnologia (Iit) di Genova e l'Istituto tedesco Max Planck e in Italia, a Sestri Levante (Genova), dal 20 al 22 giugno è in programma uno dei prossimi incontri di lavoro. «L'obiettivo è fondare una scienza dell'intelligenza: da qui l'idea di mettere insieme chi studia il cervello, i sistemi cognitivi e l'intelligenza artificiale», ha detto Giorgio Metta, dell'Iit, che ha organizzato l'incontro in collaborazione cin Boris Katz del Mit e Lorenzo Rosasco dell'università di Genova. «Si è deciso di mettere insieme diverse discipline - ha aggiunto - per capire che cosa significa ricreare l'intelligenza nella macchina» e per «realizzare macchine capaci di imparare autonomamente e ragionare su problemi concreto e trovare soluzioni». Potrebbero volerci decenni per realizzarla, ha rilevato. «A breve - ha detto ancora Metta - è possibile immaginare forme di intelligenza settoriali», come auto che si guidano da sole, robot domestici che sanno cucinare o riordinare la casa, o ancora macchine capaci di utilizzare gli elementi esistenti per progettare cose nuove. Il prossimo passo, invece, sarà un'intelligenza artificiale capace di analizzare un problema e fare più tentativi per trovare una soluzione in maniera autonoma. In attesa della futura mente artificiale, i sistemi attuali di intelligenza artificiale continuano a segnare punti a loro vantaggio. La novità arriva ancora dal Mit, dove il gruppo coordinato da Andrew Owens ha messo a punto un sistema capace di adattare suoni a un video come farebbe un uomo: in futuro potrebbero esserci macchine capaci di produrre effetti sonori per film e spettacoli o robot in grado di interagire meglio con l'ambiente. Questa prova 'audio' ha visto l'intelligenza artificiale superare per la terza volta il test di Turing. Nel dicembre 2015 lo stesso gruppo aveva sviluppato un sistema che produceva testi scritti indistinguibili da quelli prodotti dagli esseri umani, mentre nel giugno 2014 a San Pietroburgo un altro sistema è riuscito per la prima volta a 'ingannare' l'uomo, presentandosi come un ragazzino di 13 anni.