
BRINDISI. Emozionato, seduto al suo banco, Antonio Pugliese, pensionato brindisino di quasi 81 anni, è seduto tra i banchi di scuola: ha sostenuto la prova scritta di italiano degli esami di licenza media in un istituto di Brindisi, la scuola Leonardo Da Vinci.
La sua storia è comune a molte altre vissute da agricoltori pugliesi.
Il papà partito per la guerra, tante bocche da sfamare in famiglia, a 6 anni ha dovuto abbandonare gli studi per andare a lavorare. Addio ai libri, per una vita intera di fatiche. Poi, dopo aver pensato al futuro di tutti e nove i figli messi al mondo, l'imprevisto ritorno a scuola per seguire con il figlio Vincenzo, agronomo, un progetto per gli studenti: coltivare un orto a scuola.
Da lì l'idea di prendere la licenza media, che potrebbe realizzarsi alla fine della sessione d'esami appena cominciata.
«Era molto emozionato» ha raccontato il figlio, Vincenzo Pugliese, che ha accompagnato il padre a scuola. Seduto tra i ragazzini, i suoi compagni di viaggio, l'81enne ha iniziato a penna a scrivere il suo elaborato.
«In storia, senza dubbio, sarà imbattibile», commenta chi lo conosce: gli ultimi ottanta anni li ha vissuti sulla propria pelle.
1 Commento
mAX
15/06/2016 12:39
Guardo con estrema ammirazione quest' uomo, molti di noi da giovani, vuoi per incoscienza vuoi per altri motivi non abbiamo quasi mai voglia di studiare, e ci si accorge troppo tardi degli errori commessi. Moltissimi giovani d' oggi arrivano al diploma senza nemmeno conoscere il corretto uso del congiuntivo. Mentre dopo una vita intera di sacrifici quest' uomo non solo ha vissuto una guerra, ha cresciuto 9 figli lavorando duramente, ma ora che potrebbe godersi la pensione, trova ancora la forza e l' entusiasmo di tornare a studiare, per proseguire quegli studi mai ultimati. Lei è mitico sig. Antonio, in bocca al lupo, la ammiriamo e siamo tutti con lei!
Rosanna
15/06/2016 21:30
sono una delle figlie laureate( lavoro e ancora studio con famiglia e figli che vive in provincia di Modena) infatti a nostro padre le ho pubblicato sul resto del carlino di Modena il nostro affetto il valore dello studio e della vita.Il suo motto è: il lavoro deve essere più del pane che ci mangiavamo.Anche noi figli che oggi siamo dei genitori lo ammiriamo e lo ringraziamo per la resilienza che ci ha fatto sviluppare . Anche noi siamo ammirati e fieri di LUI. Grazie per il suo commento